di Andrea Pellegrino
Fibrillazione in Camera di commercio. Giro di boa per il tanto atteso rinnovo dell’ente Camerale dopo gli scandali – sotto la gestione Arzano – che hanno visto partire diverse inchieste da parte della Procura della Repubblica di Salerno. Entro fine settembre dovrebbe essere ufficializzato il nuovo Consiglio camerale con una presidenza che già si avvia – secondo indiscrezioni – verso un Prete bis. Da definire sono alcune posizioni di associazioni di categoria, mentre sullo sfondo c’è il possibile ricorso della Coldiretti che si è ritrovata con un solo seggio in seno al Consiglio camerale. Al vaglio del presidente attuale e futuro della Camera di commercio, Andrea Prete, le autocertificazioni fatte dalle associazioni che parteciperanno al rinnovo e che per anni hanno garantito ad alcune di loro una rappresentatività non reale, percependo contributi dai commercianti come forma di adesione annuale; spesso – si dice – il numero di rappresentanza elevato veniva giustificato con incassi che non sarebbero derivati da contributi di commercianti ma da contributi regionali annuali e che da quest’anno sono anche essi fortemente ridotti. Molte associazioni nazionali, a tal proposito, hanno deciso di non partecipare al rinnovo e tra queste Federapi e Pmi Italia. Ma non solo, sotto la lente d’ingrandimento pare ci sia anche il rapporto tra ogni singola associazione e l’utilizzo dei fondi camerali transitate attraverso società (srl) o associazioni e consorzi creati ad hoc. Ma la verifica, in questo caso, pare che sia più complessa e necessiti di ulteriori approfondimenti. Per ora l’attenzione è tutta rivolta alla composizione del nuovo consiglio camerale, nonché alla futura composizione della giunta. La corsa, assodata la riproposta di Andrea Prete, è tutta per la vicepresidenza. Posto che sarebbe stato opzionato dalla Confcommercio.