“Va bene, quello che c’e’ da fare si fa”. I giocatori del Bari aderirono cosi’ alla proposta di alcuni compagni di squadra di alterare il risultato della partita con la Salernitana del 23 maggio 2009 (finita 3-2 per i campani) e il danaro versato dai salernitani fu consegnato in “una valigetta piena di soldi”. A dichiararlo in aula e’ l’ex difensore biancorosso Andrea Masiello, testimone nel processo a 18 imputati in corso dinanzi al Tribunale monocratico di Bari sulle presunte partite truccate dei campionati di serie B 2007-2008 e 2008-2009, Salernitana-Bari e Bari-Treviso (del 10 maggio 2008, finita 0-1) vendute dai biancorossi – secondo l’accusa – per complessivi 220mila euro. Sono a giudizio ex calciatori delle tre squadre – tra cui Jean Francois Gillet e Francesco Caputo – l’allora team manager della Salernitana, Cosimo D’Angelo, e il faccendiere barese Angelo Iacovelli. Masiello racconta dei giorni immediatamente precedenti alla partita e di un incontro nello spogliatoio in cui i suoi ex compagni di squadra, “il gruppo degli anziani” li definisce, Cristian Stellini, Daniele De Vezze, Nicola Santoni e Marco Esposito proposero di perdere la partita in cambio di soldi. “Alcuni giorni dopo – riferisce Masiello – ci fu un incontro fra loro quattro e alcuni giocatori della Salernitana a meta’ strada per definire i termini dell’accordo e poi un secondo incontro nello spogliatoio per darci conferma. In ritiro la sera prima della partita – continua – Guberti (Stefano, ex biancorosso coimputato, ndr) dopo cena chiamo’ Luca Fusco della Salernitana davanti a tutta la squadra e ci fece capire che era tutto apposto, che dovevamo perdere. La mattina dopo, in mia presenza, quel telefono fu buttato in piscina e poi nel cassonetto”. Quindi, la partita si gioco’ a Salerno e i campani vinsero. “Una persona incaricata dai giocatori della Salernitana – racconta Masiello – venne a Bari a vedere la partita a casa di Esposito per assicurarsi che l’accordo si concretizzasse e lascio’ a lui e ad Angelo Iacovelli (factotum del Bari coimputato, ndr) una valigetta piena di soldi. A me fu lo stesso Esposito a consegnare una busta con 7mila euro”.
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