Chiesti sette punti di penalizzazione e 140mila euro di ammenda per il club biancoverde al processo davanti al Tribunale Federale Nazionale di Roma. La vicenda è relativa a due gare del campionato di B del 2014: Modena-Avellino (1-0) e Avellino-Reggina (3-0).
La società irpina è accusata di omessa denuncia relativa a una presunta combine per le due partite incriminate. Mano pesante della pubblica accusa anche per il presidente Walter Taccone, per il quale sono stati chiesti 9 mesi di inibizione e 45mila euro di ammenda. Sei mesi di squalifica per il bomber dell’Avellino Gigi Castaldo, l’unico ancora in organico nel club avellinese, accusato di omessa denuncia in relazione alla gara Modena Avellino, per l’ex calciatore biancoverde Raffaele Biancolino, e per i calciatori Fabio Pisacane (ora al Cagliari), e Mariano Arini (Spal).
Sei anni chiesti per Armando Izzo (ora al Genoa) accusato di essere l’anello di congiunzione tra chi voleva truccare le partite e chi poi doveva realizzarle e per gli ex calciatori avellinesi Luca Pini, Francesco Millesi, 3 anni invece per l’ex difensore biancoverde Maurizio Peccarisi. Il difensore dell’Avellino, l’avvocato Eduardo Chiacchio, ha cointestato la tesi dell’accusa, chiedendo il proscioglimento della società. “Con sette punti di penalizzazione sarebbe retrocessione certa. Una delle due partite incriminate l’Avellino l’ha persa. La Reggina invece era già retrocessa e ad Avellino aveva schierato la Primavera”.