di Andrea Pellegrino
Non si placa la polemica politica sui buoni spesa. Anzi da qui parte un documento indirizzato al sindaco da parte di alcuni consiglieri comunali di maggioranza. «Non siamo stati coinvolti nelle decisioni inerenti ai criteri di erogazione, di distribuzione e di controllo dei buoni spesa emessi a seguito dei fondi pervenuti dal Governo e non siamo coinvolti nelle scelte determinanti per la città». A firmarlo sono i consiglieri comunali Antonio Carbonaro, Antonio D’Alessio, Leonardo Gallo, Antonio Fiore, Lucia Mazzotti, Corrado Naddeo, Felice Santoro, Rosa Scannapieco, Pietro Stasi, Domenico Ventura e Giuseppe Ventura. «Il comportamento tenuto da sindaco e giunta – scrivono – è stato ritenuto non in linea con la considerazione che si deve ai Consiglieri comunali, rappresentanti eletti dai cittadini. Il particolare momento storico prospetta importanti decisioni relative alle risorse pubbliche il cui impiego dev’essere ridisegnato alla luce delle nuove esigenze dalla città. Non intendiamo – concludono abdicare al ruolo di rappresentanti dei cittadini ritenendo di dover contribuire alle decisioni nell’interesse dei rappresentati». Aria di crisi all’interno della maggioranza. Già nei giorni scorsi e ieri mattina il consigliere comunale Horace Di Carlo ha chiesto interventi più incisivi da parte dell’amministrazione comunale. Intanto sempre sui buoni spesa, il consigliere comunale della Lega, Giuseppe Zitarosa ha chiesto un controllo da parte della Guardia di Finanza. «Troppi i furbetti della spesa», spiega Zitarosa che rincara: «Qualche dubbio, purtroppo, sorge spontaneo sulle procedure di assegnazione e distribuzione di questa iniziativa. Sta montando infatti in queste ore il malcontento da parte di molti cittadini che lamentano l’assegnazione dei buoni spesa a persone che non ne avrebbero avuto diritto; pertanto sarebbe opportuno che, onde evitare ulteriori polemiche ed iniquità, il Comune si adoperasse per mettere in campo una sorta di convenzione con gli organi giudiziari competenti per la verifica a campione sulla veridicità delle dichiarazioni asseverate per poter fruire dei buoni. Sarebbe questo un segnale importante per dare un messaggio di trasparenza e non da ultimo di deterrenza nei confronti dei “furbetti” che ne approfittano a danno di chi veramente ha bisogno».