Dopo aver confuso le idee a Vespa, e non solo, con un tira e molla continuo, il Cavaliere una cosa certa ha sostenuto: «Per ora il candidato premier sono io». Silvio Berlusconi, fondamentalmente, ha il suo piano A e il suo piano B. Ma in entrambi i casi vuole giocare la partita da protagonista. Sostanzialmente lui ha dato il calcio d’inizio e lui vuole concluderla, sfruttando, in tutti i casi, Monti. Un passo indietro se il professore si candiderà con i moderati? Perché no, avrebbe detto Berlusconi. Certo è che occorrerà trovare i moderati. Perché a conti fatti anche l’Udc di Casini rischierebbe parecchio in termini di voti. Ultimi sondaggi parlerebbero di un terzo polo (insomma tutta l’area centrista) al di sotto di parecchio del 10 per cento. Altro che ritorno della Democrazia Cristiana. Sic et stantibus il cavaliere può dormire tranquillamente ad Arcore, certo, comunque, che buona parte dei moderati è già con lui. Tra tutti c’è l’Adc di Pionati che nei prossimi giorni sancirà l’accordo con il democristiano napoletano Ugo Grippo. Si parla di una lista autonoma a livello nazionale che sarà a sostegno di Berlusconi. Anche nel salernitano, annuncia il referente provinciale Mario Stanzione, «siamo pronti ed abbiamo i nostri nomi». Tre sulla carta: si tratta di due imprenditori e di un docente. «Non abbiamo problemi», spiega Stanzione che precisa, «a livello nazionale stiamo nel centrodestra con convinzione. Io sono un uomo di destra ma a livello locale ho carta bianca per ciò che riguarda gli accordi amministrativi». Insomma dice Stanzione: «Seguiamo l’ideologia dove è possibile ma a livello amministrativo contano gli uomini». Poi ci dovrebbe essere (il condizionale è d’obbligo) Clemente Mastella, che potrebbe riesumare l’Udeur ed i vari Pasquale D’Acunzi (fresco a quanto pare di una nomina a livello regionale) e Luigi Nocera (ex assessore regionale all’ambiente) per la corsa parlamentare. Di certo ci sarà l’ex sottosegretario all’Istruzione, Giuseppe Pizza, segretario nazionale della Democrazia Cristiana che proprio qui a Salerno fece ritornare lo storico scudo crociato sulle schede elettorali nelle ultime elezioni provinciali. Anche l’ex ministro Rotondi pare che non abbia rifiutato l’invito e sia pronto ad entrare nella formazione di Berlusconi. Secondo l’architettura politica di massima, la coalizione, capeggiata proprio dall’ex premier, avrà un nome ben preciso. Si chiamerà “Centrodestra italiano”. Il Pdl tornerà alle origini: ossia ci saranno gli ex An (che fonderanno il centrodestra nazionale, così come annunciato ieri sera da La Russa e Gasparri) e tornerà Forza Italia. Poi si parla di qualche formazione d’ispirazione democristiana e alla fine la Lega al nord. Sicuramente si pescherà anche nell’Udc dove non tutti sono disposti a seguire la linea montiana di Casini. Tornando a Salerno, la scissione “in casa” porterà la candidatura di Edmondo Cirielli tra gli ex An mentre Forza Italia dovrebbe pensare ad una formazione completamente nuova. Non si sa neppure se Mara Carfagna troverà il suo posto. Con molta probabilità, invece, dopo il turno di stop a Montecitorio potrebbe ritornarci Guido Milanese e con lui qualche storico di Forza Italia, come il magistrato Antonio Oricchio. Per ora, sulla carta Cirielli, invece, può contare su una struttura più forte e consolidata, seppur, in politica tutto può cambiare dalla sera alla mattina. Dalla parte sua ha Bellacosa, Feola e naturalmente lo stesso presidente della Provincia Iannone. Con il Porcellum paradossalmente potrebbero trovare tutti posto in una delle due liste. E chissà se non sarà la volta buona per il sindaco di Pontecagnano Ernesto Sica, impegnato anche nella competizione elettorale nel suo Comune. Quasi certa la candidatura di Pasquale Aliberti, sindaco di Scafati, sempre che non cederà il posto (come è accaduto per la Regione Campania) a sua moglie Monica Paolino (oggi consigliere regionale, subentrata ad Alberico Gambino). Poi c’è l’area di Caldoro, attualmente fuoriuscito da tutti i giochi e quasi costretto ora a sostenere la candidatura di Berlusconi e confluire con il suo Nuovo Psi nel contenitore di Forza Italia. Con la scissione, infatti, salterebbe il suo accordo con Cirielli. Ma non solo. Neppure il suo ultimo feeling con il Pd di Vincenzo De Luca lo salverebbe dall’ipotesi di “decidere di non decidere”. Fondamentalmente la sua giunta regionale si regge sul gruppo che fa riferimento a Nicola Cosentino che avrebbe già giurato fedeltà incondizionata al Cavaliere. Insomma per Caldoro non ci sarebbero tante vie di fuga e alla fine sarà costretto a “piazzare” i suoi in lista. Si parla del sindaco di Baronissi Giovanni Moscatiello e del presidente dell’Aeroporto di Salerno, Antonio Fasolino.
Infine le tantissime correnti e correntine delle varie formazioni ed in ultimo i giovani che come sempre sono timidi nell’esprimere la loro.