di Monica De Santis
C’era una volta il portale della cultura. Qualcuno forse si chiederà che cosa sia, ebbene è un sito internet, voluto dalla prima amministrazione comunale Napoli, che doveva raccogliere e promuovere tutti gli eventi, gli spettacoli e le bellezze della città. Un portale, appunto, che potesse essere d’aiuto ai cittadini ed anche ai turisti, per sapere cosa si può vedere a Salerno. C’era una volta il portale della cultura, perché ora quello che doveva essere un contenitore per tutti è un contenitore per pochi, molto pochi. Andiamo con ordine. L’idea del portale della cultura è venuta al sindaco Vincenzo Napoli, che diede mandato per la realizzazione. Quando ad inizio estate 2019 nominò Antonia Willburger assessore alla cultura, le affidò anche il compito di portare a termine la realizzazione del portale. Passa un anno circa ed il 16 luglio del 2020, subito dopo il primo lockdown il portale è online. A gestire i contenuti la società Mirò, che ovviamente si è occupata di inserire nel portale ciò che era stato stabilito dall’amministrazione comunale, più, parlando di spettacoli, gli eventi che venivano segnalati dai vari organizzatori. Con non poche problematiche, perchè molti operatori non erano stati avvisati sulle modalità di inserimento dei loro eventi sul portale, il sito diventa online e piano piano inizia a riempirsi di contenuti storici e anche di appuntamenti di spettacolo. Tutto bene, più o meno, fino alla fine dell’anno, quando il contratto con la società Mirò non scade e per la legge dell’alternanza, non può essere rinnovato. O meglio un’eccezione già è stata fatta durante la pandemia, infatti la società ha gestito il sito per due anni e non uno come stabilito inizialmente. Ora scaduto il contratto, neanche troppo oneroso se si pensa ai soldi che vengono spesi per altre cose, l’amministrazione comunale ha deciso che a curare i contenuti di quello che doveva essere una cartolina della nostra città sotto il profilo culturale, è un dipendente comunale. E sulla scelta di far gestire il sito ad un dipendente del comune non ci sarebbe nulla da dire, se non fosse per il fatto che il portale della cultura ora è diventato il portale del Teatro Verdi, con una piccola finestra dedicata al Pasolini e al Ghirelli, ovvero a quelle strutture comunali che percepiscono fondi non da poco per le varie stagioni e i cui programmi sono sparsi in ogni dove di Palazzo di Città e per tanto facili da reperire da colui o colei che ora gestisce il portale. Nessuno ha pensato di inivare una breve comunicazione agli altri operatori culturali della città, invitandoli ad inviare i loro programmi, i loro eventi, etc ad un nuovo indirizzo. E così se oggi si apre il sito del portale della cultura nel home page si trovano i prossimi appuntamenti che si terranno al Verdi e al Pasolini, se si scorre verso il basso si noterà che le ultime news sono ferme al 30 novembre, ed ancora se si clicca sulla sezione eventi oppure fiere non si trova nessun appuntamento in programma, nella sezione musica vi è solo quello del 15 marzo al Verdi, nella sezione mostre, è segnalata l’esposizione alla Pinacoteca, mentre nella sezione prosa oltre al Verdi, Pasolini e Ghirelli, si trovano le locandine di due rassegne una per bambini ed una napoletana, inserite però prima del cambio di gestione e senza nessun altro aggiornamento. Insomma è come se in questa città tolti i tre teatri su citati, non vi sia nulla di più e la colpa questa volta non è degli operatori culturali, ma di chi non ha avvisato loro della possibilità di promuovere i loro eventi sul Portale della Cultura, pardon, il Portale del Teatro Verdi..