di Erika Noschese
Prima un battibecco di natura politica, poi accuse e offese e infine una maxirissa che ha coinvolto decine di sostenitori di due candidati sindaci che si contendono un posto per il comune di Bellizzi, in provincia di Salerno. In piazza, giovedì sera, si stava tenendo il comizio conclusivo di uno dei candidati sindaco, Nicola Pellegrino. E proprio in quel parco è avvenuta la rissa. Totalmente differenti le versioni dei fatti raccontate da Pellegrino e da Angelo Maddalo, i due candidati alla carica di primo cittadino coinvolti nella spiacevole vicenda attraverso i loro supporter. Il fatto è avvenuto alle 20 circa e secondo quanto raccontano i presenti sarebbero volati calci, pugni e uno dei supporter avrebbe addirittura utilizzato una cintura. Minuti di panico con donne e ragazzi disperati perché non riuscivano a trovare una via di fuga e mettersi in salvo. Ad avere la peggio è stato un poliziotto, figlio di un candidato al consiglio comunale, ferito al naso. I carabinieri, intervenuti subito con tre pattuglie in piazza, c hanno avviato le indagini per cercare di ricostruire la dinamica degli scontri e, soprattutto, i protagonisti ma per il momento hanno le bocche cucite e non possono raccontare la versione dei fatti. Danni anche all’auto promozionale di un candidato al consiglio comunale. «Stavo tenendo il mio comizio elettorale in un parco, avevamo finito e c’era un piccolo buffet offerto da uno dei miei candidati per ricordare, con una piccola cerimonia serena, una persona del parco venuta a mancare di recente quando all’improvviso si avvicinano i supporter di Maddalo che ci avevano già provocato durante la giornata, sventolando le loro bandiere ma noi siamo andati avanti – ha raccontato Pellegrino – Un attentato squadrista senza alcuna motivazione valida motivazione». Il candidato sindaco, leader di Futuro in Comune, ha raccontato che ad essere ferito anche un ragazzo diversamente abile, colpito alla mano e una sua collaboratrice che si è fatta refertare in ospedale con una prognosi di sette giorni. «Nei video diffusi in queste ore c’è un uomo dire di posare i cellulari per non far uscire video fuori, bene quell’uomo è il marito di una consigliera uscente. Queste sono le istituzioni che dovrebbero rappresentare il nostro territorio? Nonostante le aggressioni fisiche e verbali, le intimidazioni e le minacce noi non ci fermeremo: la nostra Rivoluzione Gentile non teme nulla e nessuno!», ha aggiunto il presidente del consiglio uscente. Lancia, invece, un appello alla pace il candidato sindaco di Visione Nuova Angelo Maddalo che dopo l’accaduto ha immediatamente sospeso i comizi in programma. «Siamo in una condizione incredibile, continuano a ribaltare cose spiacevoli dalle quali vanno prese le distanze ma la verità deve farsi strada, anche a gomitete se necessario, e io lo farò: è una cosa incredibile che in quest’ultima tornata elettorale io debba assistere a cose spiacevoli, stanno strumentalizzando ragazzi che hanno litigato e oggi stanno strumentalizzando la cosa sui marciapiedi di Bellizzi – ha detto Maddalo – Vedo Nicola Pellegrino che continua a seminare odio nonostante quanto accaduto. Chi si candida alla guida della città non può seminare odio, deve essere mediatore e paciere in occasione di episodi simili ma lui continua dopo quanto accaduto». Secondo la versione raccontata da Maddalo, uno dei suoi supporter stava rientrando a casa quando è stato raggiunto dai supporters di Pellegrino che lo avrebbero accerchiato. «Sono poi giunti i miei ragazzi per difenderlo ma il suo intento era solo rientrare in casa, non altro – ha aggiunto l’aspirante primo cittadino – Nicola a te un appello personale: smettila, non alimentare più odio in questa città. È terminata una campagna elettorale stupenda, lancio un appello a te e ai cittadini: facciamo in modo che tutto vada per il meglio. Siamo candidati sindaci, dobbiamo guidare questa città e noi non possiamo alimentare questi problemi. Sicuramente questi ragazzi hanno potuto sbagliare ma è stato il mio amico ad essere aggredito mentre tornava a casa, basta ora seminare odio e veleno in questa città perchè ci siamo visti sfondare anche i vetri delle nostre auto. Basta». Ci sarebbe addirittura una terza versione dei fatti, raccontata da un cittadino: la querelle sarebbe nata per motivi del tutto estranei alla politica. Forse, uno sguardo di troppo alla fidanzata che ha suscitato l’ira del ragazzo e sarebbero poi intervenuti i supporter dei due candidati alla carica di sindaco. Al momento, nulla è chiaro se non la figuraccia, nazionale oseremo dire, a cui è stata esposta la città di Bellizzi a poche ore dal voto in un clima che sarebbe dovuto essere sereno e pacifico.