di Andrea Pellegrino
«Ogni anno la stessa storia». Gli insegnanti precari l’avevano annunciato e puntualmente si è verificato: stamattina l’ufficio scolastico provvederà ad assegnare le nuove cattedre agli insegnanti di sostegno e come gli anni addietro saranno tutte sedi appetibili e vicine. «Tutto come previsto – affermano – noi con più punti stiamo ai confini della Regione. Gli altri più indietro nella graduatoria avranno una sede vicino casa». Chi tardi arriva meglio alloggia, insomma. Sostanzialmente già un mese fa circa i primi assegnatari avevano pronosticato: «Tra non molto usciranno le cattedre a Salerno». E, come per magia, le cattedre sono arrivate e stamattina, dalle ore 12,30, saranno assegnate. «Naturalmente – affermano gli insegnanti di sostegno precari agguerriti – non ci sarà nessuna rimescolazione. Ormai chi ha scelto non ha più diritto, nonostante un punteggio superiore rispetto ai colleghi che sceglieranno ora». «Chissà come mai accade ogni anno così», afferma la professoressa Alessandra Zafarana, «Quel che è strano è che le cattedre a Salerno o zone limitrofe escono sempre in seconda convocazione». Ed infatti oggi da assegnare ci saranno cattedre (o spezzoni) a Salerno, Cava de’ Tirreni e Nocera Inferiore. Nulla a che vedere con Vallo della Lucania, dove insegna la professoressa Zafarana o a Laurino dove è stata assegnata la professoressa Maria Sagario. «A Lecce – spiega Alessandra Zafarana – c’è un accordo: si riconvoca tutti e si decide. Qui no. Ogni anno è la stessa storia. Qualche dubbio sorge e per noi davvero vale il detto: oltre il danno la beffa. La vita da precario non è certo una bella cosa, poi davanti a tutto ciò penso che si leda un diritto fondamentale al lavoro. A questo punto mi chiedo: è giusto ed opportuno accumulare punteggio? Se vale il principio: meno punti si hanno più si ha la possibilità di avere cattedre vicino casa, meglio non accumulare punteggio. Ecco vogliamo che l’ufficio scolastico chiarisca questo e chiarisca i criteri della graduatoria. Così non ha senso». Nulla in contrario rispetto alle nuove convocazioni, affermano in molti ma «i criteri devono essere giusti». «Lo scorso anno a Montesano sulla Marcellana ora a Laurino – racconta Maria Sagario – la rabbia è tanta soprattutto se mi accorgo che ora d’improvviso sono chi si trova in una posizione più in bassa in graduatoria oggi sceglie una scuola molto più vicina. Questo non è giusto. Io impiego un’ora e dieci per arrivare a scuola, oltre al costo della benzina. Tutto questo perché la graduatoria non segue un criterio logico e neppure le convocazioni seguono una logica: ciò ci offende come persone e come insegnanti». Dal sindacato nessuna reazione, seppur sollecitato come racconta l’insegnante Mastroroberti, oggi in sevizio a Sala Consilina: «I sindacati ci hanno risposto che è tutto in regola. Di questo non avevamo dubbi ma il metodo non ci sta bene; occorre una riconvocazione generale quando si verifica ciò. C’è una graduatoria certa allora si segua quel criterio: chi ha più punteggio ha diritto alla scelta di una cattedra più vicino a casa sua. Tutto qui». Stamattina – annunciano – saranno al Provveditorato per sollevare nuovamente il caso.