Pietro Ciotti e Angela Ventriglia: sono queste le indicazioni di candidatura venite ufficialmente fuori dal Partito democratico di Battipaglia. Lo ha fatto sapere nella giornata di ieri, tramite nota stampa, il coordinatore cittadino dei dem, il renziano Davide Bruno, che ha parlato delle prossime elezioni regionali come di una «sfida determinante per il futuro della Regione Campania» e, altresì, di un appuntamento fondamentale «anche per la città di Battipaglia, che sta attraversando un periodo storico di grande difficoltà, considerando gli oltre due anni di commissariamento, il processo di deindustrializzazione in atto e la dispersione delle energie migliori in un quadro sempre più ripiegato su stesso». Mentre la notizia riguardante la Ventriglia è assolutamente nuova, dalle colonne di questo quotidiano scrivemmo già domenica 5 aprile di una volontà del leader dei democrat di proporre il già segretario provinciale della Cisl – al momento presidente dell’associazione “Comunità, Storia & Futuro” – come candidato dem battipagliese. «La questione che si pone – ha aggiunto Bruno – è politica, nel presidio e nella proiezione che questo Partito deve affermare in questa città e in questa zona della provincia di Salerno, perché bisogna iniziare a tracciare una rotta di autonomia del nostro territorio soprattutto per il futuro, consapevoli che il nostro cammino è ancora lungo e che la rivendicazione di queste candidature risiede soprattutto, al di là dell’accettazione, nella capacità di esprimere una rappresentanza politica della nostra città». La palla, ora, balza tra le mani di Luca Lascaleia, ex segretario cittadino, ora impegnato nella direzione provinciale come responsabile dei rapporti istituzionali, che cercherà di perorare la causa battipagliese presso i coordinatori provinciali e regionali – rispettivamente Nicola Landolfi e Assunta Tartaglione –; eppure è pressoché impossibile che il sindacalista e la fisioterapista possano trovare realmente collocazione in una lista in cui, al di là degli interrogativi legati ai sindaci, con Franco Alfieri e Paolo Russomando tutt’altro che certi della propria candidatura, pare non esserci più spazio neppure per uno spillo. D’altronde, non avrebbe trovato spazio tra i candidati dem neppure lo stesso Lascaleia, da sempre pupillo di Antonio Valiante, che sembrava essere uno dei nomi caldi sul tavolo provinciale.
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