di Andrea Verderame
Dopo anni di rallentamenti e dietrofront più o meno forzati, sembra che Battipaglia non sarà più orfana di una propria biblioteca. I lavori per ridare alla città capofila della Piana del Sele un fondamentale simbolo di cultura e civiltà sono iniziati il 3 ottobre scorso in un locale di via Gramsci precedentemente sottratto alla disponibilità della criminalità organizzata. Una trasformazione che inorgoglisce il giovane assessore Antonio Fiorillo, volenteroso di riconsegnare alla comunità un luogo di studio e aggregazione.
Un centro culturale come altri che dovrebbero sorgere o essere ampliati nel territorio cittadino, stando almeno a quanto sembra leggersi nel DUP discusso negli scorsi consigli comunali. Ancora poche novità, invece, per quanto riguarda il cinema Garofalo. Una volta al centro, non solo geografico, bensì culturale della città, da tempo giace immobile e inutilizzato, se non grottescamente in funzione di discarica.
Dopo l’apposizione del provvisorio vincolo di interesse storico e architettonico, per eventuali sviluppi, spiega l’assessore Fiorillo, si dovrà aspettare la fine del contenzioso privatistico che attiene la proprietà della struttura. Ma diritto alla cultura e all’istruzione che passa anche, e soprattutto, dallo stato delle strutture scolastiche sul quale l’assessore offre un quadro generale dello stato dei lavori.
Dopo un precedente bando andato deserto, partiranno a breve i lavori per dare a Battipaglia la propria biblioteca. Quali sono le aspettative e i tempi previsti per la realizzazione?
“I tempi non dovrebbero essere particolarmente lunghi anche perché i lavori stanno procedendo abbastanza spediti e credo e spero che per il mese di marzo o aprile riescano a concludere e a consegnare la biblioteca pronta per l’uso”.
È ancora presto per sapere quanti lettori e lettrici sarà in grado di accogliere e come sarà organizzata?
“Non ricordo esattamente da progetto quanti posti ci saranno però sarà sicuramente uno spazio attrezzato anche per le proiezioni multimediali. Quindi, ci sarà un’aula multimediale e postazioni per la connessione ad Internet. Sarà tecnologicamente avanzata e moderna”.
Questa è anche l’occasione per rispondere agli interrogativi sul patrimonio librario della Città. In che condizioni è? Sarà ora ospitato nella nuova struttura?
“Il patrimonio librario in parte è conservato presso la sede temporanea della biblioteca che era stata quella delle De Amicis e in altra parte è conservato presso il Comune. Abbiamo anche dei libri di valore abbastanza alto conservati in archivio, quindi, in luoghi, tra virgolette, sicuri. Alle De Amicis altrettanto, perché da quando è stata chiusa la biblioteca l’ingresso è stato inibito e, quindi, non ci dovrebbero essere problemi nel ripristinare questi libri e depositarli presso la nuova biblioteca appena riaprirà. Abbiamo anche un archivio informatico di quello che era il patrimonio librario; archivio che abbiamo mantenuto nonostante la biblioteca fosse chiusa. Abbiamo conservato questi dati in un cloud che continuiamo ad avere, avendo pagato il canone, e che verrà riattivato nel momento in cui verrà riaperta la biblioteca”.
La biblioteca sorgerà in un locale confiscato alla criminalità organizzata. Anche simili trasformazioni possono essere uno strumento per combattere la criminalità…
“Esatto. Questo è un messaggio che mi fa particolarmente piacere in quanto ho anche la delega alla legalità ed è bello quando beni recuperati dalla criminalità vengono poi dedicati a iniziative come questa. Penso anche al Polo della carità, per il quale i lavori sono partiti, praticamente, in contemporanea. Quindi, riusciamo a restituire alla società e alla nostra comunità questi beni. In particolare, la biblioteca si presta poi ad essere luogo di aggregazione e di socialità per i giovani al quale tengo particolarmente, anche perché era un progetto e una richiesta che era nata già all’epoca del Forum dei giovani da cui provengo. Già all’epoca avevamo cercato una soluzione per creare una sala studio dove non solo andare a consultare o leggere ma una biblioteca in senso moderno, come luogo di studio, di confronto, di aggregazione”.
Nel DUP discusso negli scorsi consigli comunali un passaggio è dedicato alla “realizzazione di un distretto della cultura che integri e ampli i nuovi spazi culturali cittadini”. Quali sono questi spazi? Ritiene siano sufficienti?
“La biblioteca è uno dei luoghi su cui verte questo progetto. Oltre a questo ci sarebbe anche il recupero di altri spazi: l’idea potrebbe essere la sede dove attualmente sono collocati il servizio demografico e l’anagrafe, i cui uffici è già previsto che vengano spostati presso la sede principale del Comune in modo tale da recuperare quei locali e destinarli ad attività culturali, anche vista la richiesta che ci è stata rivolta da molte associazioni di avere luoghi dove incontrarsi, dove svolgere la propria attività; oltre, chiaramente, al salotto comunale dove svolgiamo settimanalmente la maggior parte delle attività culturali. Da calendario abbiamo il “giovedì culturale” per cui, quasi tutti i giovedì, vengono svolte delle attività culturali presso il nostro salotto. Infatti, non da ultimo, ci siamo trovati nella condizione di dover fare il consiglio comunale in contemporanea con un concerto musicale”.
Uno dei centri che in passato animava culturalmente Battipaglia era il Cinema Garofalo, poi grottescamente adibito a discarica dai proprietari. Quante sono le possibilità di rivederlo al centro della scena culturale cittadina?
“Io personalmente ho partecipato a una serie di incontri, per i quali ringrazio l’architetto Di Filitto che ha da sempre seguito la vicenda, anche per quanto riguarda l’apposizione del vincolo di interesse culturale e storico. Nell’ultimo mese e mezzo è stata pubblicata su vari giornali la notizia che la prefettura sta svolgendo l’istruttoria per apporre questo vincolo. Purtroppo, tutte le iniziative sono sospese in attesa che venga posta fine a quella che è la vicenda privatistica e giudiziaria che attiene la proprietà della struttura come espresso anche dalla sindaca in passato. C’è la volontà e la disponibilità a portare avanti un progetto anche attraverso lo strumento del partenariato tra pubblico e privato laddove si riescano a trovare soggetti privati e, da quello che abbiamo potuto apprendere durante gli incontri, ci sarebbero diversi soggetti interessati a recuperare la struttura e a riutilizzarla sia come cinema sia come centro per congressi ed altre attività”.
Il diritto alla cultura passa anche e soprattutto dalla qualità delle strutture scolastiche. Qual è lo stato dei lavori delle scuole Fiorentino e degli altri istituti?
“Per quanto riguarda le Fiorentino, dopo i rallentamenti degli anni scorsi, adesso i lavori stanno proseguendo senza particolari problemi, nonostante si sia letto nell’ultimo periodo di un sequestro, relativo, però, semplicemente a una piccola parte del cantiere dove erano accantonati i resti da smaltire e che, quindi, non ha intaccato il procedere dei lavori. Si conta di terminare i lavori entro la fine dell’anno scolastico per poter iniziare il nuovo anno all’interno della nuova struttura. Invece, per quanto riguarda le Marconi, sono state demolite e si sta procedendo alla rimozione dei resti e poi ci sarà l’inizio dei lavori. Purtroppo, per forza di cose avrà un percorso ancora abbastanza lungo. Penso che questa amministrazione non riuscirà a vedere la nuova scuola in attività ma entro l’inizio della prossima amministrazione si potrebbe contare di avere le Marconi attive. E infine c’è anche l’asilo delle scuole Gatto che per inizio anno prossimo dovrebbe essere concluso. Anche questo non credo che fara uno switch nel corso dell’anno scolastico però dal prossimo anno scolastico dovrebbe iniziare anche la scuola dell’infanzia delle Gatto”.