di Carmine Landi
BATTIPAGLIA. Il mistero delle esalazioni.
Gerlando Iorio, presidente della commissione straordinaria che regge le sorti della città, sta alacremente lavorando per cercare di capire da dove provengano i cattivi odori che negli ultimi giorni stanno affliggendo l’olfatto dei battipagliesi.
Un vero e proprio giallo, che dura ormai da mesi: gli ultimi indizi portano all’impianto di compostaggio della vicina Eboli, ma, dati alla mano, i responsabili del centro di biostabilizzazione dicono che non c’è nulla di sospetto in via Quattro Giornate di Eboli.
Il mosaico, nella mattinata di ieri, s’è arricchito d’un nuovo tassello: Iorio, che sta cercando in ogni modo di risolvere il problema, ha fatto visita a Massimo Cariello, primo cittadino ebolitano.
Come anticipato ieri da Le Cronache, i due amministratori, nella giornata di mercoledì, s’erano sentiti telefonicamente. Ieri mattina il fatidico appuntamento.
Il primo a sospettare che le esalazioni venissero da Eboli è stato proprio il numero uno della triade commissariale: galeotte erano state alcune fotografie che attestavano un discutibile modus operandi all’interno dell’impianto di compostaggio. Stando a quanto testimoniato dalle immagini, il processo sarebbe il seguente: il carico di rifiuti arriva all’interno del centro di biostabilizzazione; la rompisacchi toglie il pattume dai sacchetti; rimane una percentuale minima di frazione organica che viene portata sotto una tettoia, ed è proprio qui che la spazzatura viene raffinata.
Il punto è che, nei fatti, la tettoia lascia praticamente all’aperto i rifiuti che, nel frattempo, non emanano di certo un buon profumo nell’aria. Aria di Castelluccio, piuttosto che di Castello Colonna: infatti, nonostante sia ubicato in territorio eburino, l’impianto di compostaggio è molto più vicino al centro abitato in riva al Tusciano piuttosto che nelle zone in cui vive il grosso della popolazione ebolitana.
Alcuni cittadini battipagliesi, che preferiscono rimanere nell’anonimato, riferiscono che, man mano che ci si avvicina all’impianto, i miasmi che s’avvertono nell’atmosfera cittadina divengono sempre più intollerabili.
Cariello, tuttavia, ha immediatamente rassicurato Iorio. I responsabili del centro di biostabilizzazione, infatti, hanno fornito i dati relativi al sito: è tutto nella norma.
Stando ai numeri, insomma, i miasmi non dovrebbero provenire da Eboli.
Il primo cittadino di Eboli, ad ogni modo, vuol rasserenare ulteriormente il presidente della commissione straordinaria, che ha preso davvero a cuore la quaestio esalazioni.
Oggi, dunque, i cancelli di via Quattro Giornate di Eboli saranno valicati dagli uomini e dai mezzi della Ladurner Ambiente spa, ditta di Bolzano che gestisce l’impianto di compostaggio.
Nel frattempo, Iorio rimane costantemente in contatto con gli uomini dell’Arpac e dell’Asl, che, in solidum con Giancarlo D’Aco, dirigente comunale del Settore Tecnico e Ambiente, e avvalendosi del supporto degli agenti di polizia municipale e degli uomini del Nucleo Comunale di Protezione Civile, stanno analizzando a fondo la vicenda per individuare cause e responsabili.
Gli ambientalisti battipagliesi, ad ogni modo, si dicono pronti ad adire le vie legali. Stando agli ultimi verdetti della Cassazione, infatti, anche le emissioni in atmosfera di cattivi odori sarebbero perseguibili sulla scorta dell’articolo 674 del codice penale: “getto pericoloso di cose”.