Il Comune di Battipaglia ignora la sentenza passata in giudicato: la denuncia arriva dagli eredi di Domenico Raviele senior a Taverna Maratea. La famiglia prova a fare chiarezza su un procedimento amministrativo e sull’ingravescenza della situazione di uno dei cespiti ereditati, un fabbricato di Battipaglia in Via Rosa Iemma (Taverna Maratea) ai civici dal 383 al 391. Come emerge dal dossier fotografico, la grondaia mostra temibili segni di cedimento, con il vivo rischio per l’incolumità dei pedoni che transitano sulla strada pubblica. Il fabbricato è interessato da un’ordinanza sindacale di “Verifica rischio amianto e messa in sicurezza” emessa il 2 Febbraio 2023 dal Sindaco Cecilia Francese a fronte del distacco di tegole di copertura, presumibilmente contenenti amianto, con conseguente caduta lungo il fronte del medesimo prospiciente Via Rosa Iemma. «La sindaca assegnò un termine di 10 giorni per l’ottemperanza di quanto prescritto (verifica presenza amianto, effettuazione interventi di manutenzione straordinaria degli elementi edilizi della copertura, del cornicione, dei balconi disposti ai vari piani del fabbricato e delle facciate del medesimo, per il ripristino delle condizioni di sicurezza, previa eventuale spicconatura di ulteriori parti del fabbricato ammalorate e in generale per tutto quanto altro necessario a garantire la pubblica e privata incolumità) – scrive la famiglia Raviele – L’area interessata dalla caduta di tegole fu transennata da personale della Ditta municipalizzata Alba Nuova». Stando ad una sentenza della Corte d’Appello di Salerno dello scorso 24 giugno 2022, passata in giudicato e quindi definitiva e in più impugnabile o ricorribile per Cassazione “l’ex amministratore dei beni ereditari è “responsabile in via diretta e personale nell’adempimento delle obbligazioni assunte nella gestione del compendio ereditario e dei danni arrecati agli eredi…le omissioni sono state diverse e rilevanti, le irregolarità e i comportamenti illegittimi …che non tutelava il patrimonio affidatogli” e risulta accertato che non sono mai stati versati neppure i tributi locali dovuti al Comune di Battipaglia nell’interesse degli eredi. «Per ragioni oscure la Rup Arch. Angela Costantino e il Responsabile del Settore Tecnico del Comune di Battipaglia Ing. Carmine Salerno , continuano ad ignorare e/o a disattendere la sentenza passata in giudicato», hanno aggiunto. L’ex amministratore dei beni non li ha restituiti alla famiglia ereditaria e tra questi vi è anche il fabbricato in questione, nonostante un esposto presentato per denunciare l’avvio dei lavori manutenzione del fabbricato in oggetto, senza la presentazione della documentazione necessaria. «Pur non essendo responsabile della situazione di pericolo e di danno verificatasi, al solo fine di non ostacolare i lavori e di scongiurare pericoli per l’incolumità dei pedoni e atteso che il Comune di Battipaglia non aveva nelle more assunto i provvedimenti richiesti nelle missive da me inviate a Febbraio e Marzo 2023 , ho inteso accogliere l’invito dei comproprietari che in passato hanno sostenuto l’ex amministratore di nominare un tecnico per la presentazione presso i competenti Uffici Comunali della documentazione amministrativa occorrente, pur rappresentando in sede di nomina del tecnico, le responsabilità dell’ex amministratore», ha chiarito ancora la famiglia ricordando che a febbraio 2023 è stato presentato un altro esposto rivolto al Procuratore Capo della Repubblica di Salerno tramite il Comando Polizia Municipale di Battipaglia affinché ciascuno per le rispettive competenze ,valutino le penali e amministrative responsabilità in ordine alla mancata ottemperanza della ordinanza sindacale da parte dell’ex amministratore dei beni ereditari. «L’unico responsabile della caduta delle lastre di amianto al suolo e della situazione pericolo per pubblica e privata incolumità alla quale con l’ordinanza sindacale si è inteso ovviare è l’ex amministratore che nel 2005 fece eseguire i summenzionati lavori di manutenzione straordinaria all’impresa edile riferibile a suo cognato, designata senza previa autorizzazione assembleare e senza provvedere a bonificare il fabbricato dall’amianto – hanno aggiunto i familiari di Raviele – Come mai il cantiere aperto nel 2005 in iniziale assenza di Dia non fu sottoposto a sequestro amministrativo? Quali sono le difficoltà o gli ostacoli che stanno incontrando l’Ing. Carmine Salerno, l’Arch. Angela Costantino e la dr.ssa Cecilia Francese nel leggere e prendere atto di una sentenza passata ingiudicato, che accerta in maniera chiara adamantina ed inequivocabile responsabilità in merito alla conservazione dei beni ereditari? Quali sono le ragioni di questa inerzia che è perdurata per mesi? Quali sono le iniziative assunte dal Segretario Comunale del Comune di Battipaglia e dalla Sindaca dr.ssa Cecilia Francese ,cui l’Arch Costantino e l’Ing Salerno hanno inoltrato la relazione richiesta dalla Prefettura? Come mai i comproprietari che allertarono i vigili urbani nel gennaio 2023 a seguito della caduta al suolo delle lastre di amianto , si limitarono a dichiarare che lo stabile era sprovvisto di amministratore, nulla dicendo in ordine alle sue responsabilità?».
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