di Erika Noschese
“Abbiamo costruito una coalizione plurale con l’esplicito obiettivo di archiviare il Sistema di potere che governa tuttora la città. Salerno ha bisogno di nuove prospettive, di un respiro altro che rimetta al centro il benessere dei cittadini, la loro reale partecipazione alla vita comunitaria, il protagonismo di quelle tante e significative realtà della società civile da tempo messe ai margini dello scenario politico”. Un appello all’unità quello lanciato dalla candidata sindaca Elisabetta Barone che spera in un passo indietro anche del Meet Up per presentare alla città capoluogo un’unica, grande alternativa. “Siamo in campo per dare voce ai salernitani, per restituire loro un’opportunità di rappresentanza ampia. Siamo accomunati dalla voglia di un cambiamento radicale per consegnare a Salerno un futuro migliore e superare la stasi che ne blocca la vitalità – ha aggiunto – Invito tutte le formazioni civiche e politiche in sintonia con le nostre istanze a unirsi a noi per ottenere un risultato rafforzato in questa sfida storica e rendere finalmente possibile l’alternativa all’attuale Sistema, con il quale siamo inconciliabili”. Professoressa, lei ha unito un appello ad unire le forze ed ampliare la coalizione… “Assolutamente, io penso che questa città abbia davvero bisogno di ripristinare i livelli minimi di partecipazione democratica. Per questo, abbiamo bisogno che tutti i cittadini e tutte le forze che sentono la necessità di un’alternativa – e non necessariamente bisogna essere contro – perché è fisiologica; quando per troppo tempo non c’è una vera alternativa è sintomo patologico di una deriva che non è più democratica. Io davvero mi rivolgo a tutte le forze democratiche di questa città perché insieme si possa costruire un’alternativa al sistema vigente”. Nei giorni scorsi il collettivo Sinistra Civica plurale ha lanciato una proposta: il ticket Napoli Barone con lei vice, in caso di vittoria del primo cittadino uscente che manterrebbe la fascia tricolore… “Non è una proposta fattibile, assolutamente. La trovo un insulto perché una coalizione che si presenta come alternativa non scende a patti con il sistema di potere vigente”. Lei parla di sistema di potere. In questi anni, si è spesso parlato di un sistema Salerno… “Esatto. Perciò parlo di sistema di potere perché c’è un sistema consolidato da anni in cui questo governo si è consolidato e per tanto ritengo sia il tempo di un’alternativa; la nostra credo sia un’alternativa credibile, possibile, intorno alla quale credo di poter aggregare tutte le forze democratiche di questa città”. Già otto liste a suo sostegno ma c’è un problema: i consiglieri di Azione non possono essere nella stessa coalizione del Movimento 5 Stelle che saranno presenti con il loro simbolo e non con una civica… “E’ un problema già superato. I consiglieri del gruppo Oltre sono con noi e non è più una questione attuale. Per quanto riguarda il Meet Up mi auguro e auspico che possa convergere su questa coalizione più ampia, senza alcuna pretesa perché se ci fosse stato un altro candidato intorno al quale fosse stato possibile trovare una congiuntura favorevole mi sarei fatta volentieri indietro. Non ho manie di protagonismo, mi metto a disposizione sperando che attorno a questa disponibilità possano aggregarsi altre forze, nel rispetto di tutti ma nella consapevolezza che questa città ha bisogno di cambiare pagina”. Durante la sua presentazione ufficiale lei ha anticipato la presenza di liste composte prettamente da giovani e professionisti. Lei, da dirigente scolastica prima e da candidata sindaca poi, ha puntato molto sui giovani… “Io ritengo che i giovani siano vitali perché a loro, e alla loro partecipazione, noi dobbiamo il futuro di questa città. Soltanto basandoci sulle loro attese e sulle loro aspettative si potrà costruire una città non solo per i vecchi ma anche per i giovani. A me pare che ci sia una generazione adulta e anziana che, per la prima volta nella storia, invece di servire le nuove generazioni le ha rapinate: ecco io credo che a questa politica di rapina sia urgente accompagnare una politica di alleanza con le nuove generazioni. Nei giorni scorsi, mi è capitato di incontrare alcuni bambini di questa città; conosco le loro famiglie e mi sono permessa di chiedere loro se desiderassero un consiglio comunale fatto dai bambini, rappresentando le esigenze di questa città. Bambini che mi hanno risposto di essere contenti perché solo con i bambini possono dire cosa serve agli altri bambini in questa città. Tra le esigenze dei bambini la presenza di parchi giochi; un’altra bimba ha chiesto maggiore tutela dell’ambiente. Se noi abbiamo il coraggio di metterci in ascolto dei bambini abbiamo anche le proposte progettuali per questa città perché i bambini vedono quello che gli adulti hanno smesso di vedere: questa città ha bisogno di smettere di cementificare, ripristinando spazi di vita quotidiana perché non è possibile, ad esempio, che al centro non ci siano parchi giochi per i bambini. E non parliamo degli asili nido: siamo ultimi in Italia, va invertita la rotta e deve essere in direzione dei servizi essenziali alla persona”. A proposito di giovani, sabato sera l’ennesima pagina di violenza. Episodi quasi all’ordine del giorno per Salerno… “Io questa questione l’ho posta anche in conferenza stampa. Per me, questa è un nodo ineludibile su cui nessun progetto serio per la città può fare a meno di confrontarsi. Il fatto che abbiamo degli adolescenti che trasformano i conflitti naturali in rissa violenta e pensa a fare del male fisicamente all’altro è di una preoccupazione infinita. Vuol dire che sono saltate le regole di comportamento civile ma rimane per me la domanda: chi mette le armi in tasca a questi ragazzi? C’è una questione di ordine pubblico ma le forze dell’ordine nulla possono: sono sotto organico e la polizia urbana non riesce a rispondere neanche alle chiamate urbane; per presidiare il territorio dobbiamo avere forze consistenti che non abbiamo, basti pensare che dopo le 23.30, la città di Salerno è terra di nessuno ma non ce la possiamo prendere con le forze dell’ordine che non hanno i numeri per presidiare la città. Una domanda da Pierino mi viene da fare: è possibile che in questi anni non ci si sia posta la questione degli organici della polizia municipale e reintegrare il personale andato in pensione? Non possiamo chiedere la botte piena e la moglie ubriaca”. Il centrodestra si presenterà unito: Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega convergono su Michele Sarno. È preoccupata? “No, non sono preoccupata perché penso e spero che una parte del centrodestra possa ancora aggregarsi alla nostra coalizione; dall’altra parte, un centrodestra forte è utile all’obiettivo, ovvero quello di cambiare pagina”.