Azione, Antonio D’Alessio coordinatore provinciale: “ora si lavora sui territori” - Le Cronache
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Azione, Antonio D’Alessio coordinatore provinciale: “ora si lavora sui territori”

Azione, Antonio D’Alessio coordinatore provinciale: “ora si lavora sui territori”

di Erika Noschese

Il partito di Carlo Calenda continua nella sua “azione” di radicamento sul territorio provinciale di Salerno, in vista delle importanti sfide della politica nazionale previste per il 2022. Nella serata di venerdì 14 gennaio, in modalità streaming – a motivo delle contingenti normative Covid – si è celebrato il congresso provinciale di Azione Salerno. Al termine degli interventi degli iscritti, si è proceduto alla votazione ed è risultato eletto all’unanimità come nuovo coordinatore provinciale l’avvocato Antonio D’Alessio. La celebrazione dei congressi provinciali ha sancito la definitiva strutturazione sui territori del partito di Carlo Calenda. Nei prossimi giorni si dovrà delineare anche l’organigramma con le specifiche deleghe. “Dobbiamo continuare a caratterizzarci – ha commentato il neo coordinatore provinciale D’Alessio – come un partito che non si limita a evidenziare i problemi che attanagliano le nostre comunità ma si sforza, in ogni circostanza, di individuare le proposte per risolverli. È il nostro tratto distintivo, in questo senso Azione può contribuire a scrivere una nuova pagina della politica”.

Il congresso provinciale ha provveduto anche alla nomina dei 50 componenti il direttivo salernitano che risulta così composto da Fabio Maglione, Annaluisa Buongiorno, Luca Forni, Giovanna Sansone, Donato D’aiuto, Antonella Ambruso, Leonardo Gallo, Karima Sahbani, Pierre De Filippo, Eleonora Strazza, Massimo Cavaliero, Federica Napoli, Emanuele Ferrara, Antonella Mastrolia, Gianfranco Trotta, Barbara Bellora, Paolo Donnarumma, Crescenzi Liana, Federico De Filippis, Maria Gorga, Salvatore Balestrino, Eva Ruggiero, Adolfo Lavorgna, Angela D’amato, Gaetano Antonio Cosenza, Arnaldo Mascia, Alfredo Gentile, Carmine Giordano, Carmine Petolicchio, Aristide Milo, Gianfranco Ferrigno, Franco Cellini, Raffaele Torsiello, Giulio Elefante, Antonio Valitutto, Olimpia Viscardi, Virginia Mastrogiovanni, Italo Meoli, Luca Monaco, Utilia Tedesco, Michele Gagliardi, Petillo Rosanna, Pierpaolo Attanasio, Gennaro Barrella, Antonio Malangone, Vincenzo Sirica, Alessandro Saggese, Sica Giovanna, Giancarlo Palumbo, Antonio Milone.

Azione riparte dalla riparte dalla provincia di Salerno, lei è stato eletto coordinatore provinciale del partito fondato da Carlo Calenda. Quali sono i suoi prossimi obiettivi?

“Noi abbiamo sintetizzato in tre punti le linee sulle quali intendiamo muoverci. La prima è quella di una diffusione editoriale: per poter avere veramente contezza di quelle che possono essere le proposte per i territori e le comunità noi dobbiamo avere il radicamento del partito in tutta la provincia. Azione è cresciuto, ha tante sezioni in tutta la provincia ma questo va potenziamento. Ci concentreremo sul radicamento delle sezioni nel salernitano. Poi, nel Dna di Azione c’è la proposta: la critica demagogica, tanto per urlare che ci sono problemi e criticità deve essere accompagnata dalle proposte; se c’è un problema sul territorio, bisogna puntare l’attenzione sulla proposta concreta ed operativa per dare ad Azione una portata innovativa. Terzo punto riguarda il tentativo di creare quanta più partecipazione possibile, anche nei momenti decisionali. È chiaro che ci sono i livelli di coordinamento ma quello dell’ascolto deve essere un momento reale per dimostrare di essere vicini ai territori”.

Alle scorse elezioni comunali, Azioni aveva due paletti: mai con la Lega e mai con il M5S. Questo aspetto è cambiato?

“La linea politica, lo spartiacque nazionale, lo detta Roma e con il suo livello competente, preparato e credibile; noi eseguiamo e al momento la stella polare è questa, fermo restando che sui territori si potrebbero fare delle scelte che sicuramente non risulterebbero contraddittorie con il livello nazionale ma dettate proprio dalle esigenze territoriali, ciascuno con la sua specificità”.

Sono 33 i Comuni chiamati al voto quest’anno. Azione è già al lavoro…

“Sì, siamo già al lavoro e in alcuni comuni abbiamo riferimenti già radicati mentre in altri dobbiamo coltivarli e attivarci velocemente, sui singoli territori faremo le scelte opportune e Azione ci sarà con proposte singole, per nome e per conto di Azione o in coalizioni più ampie ma le prossime elezioni sono sfide importanti e il partito sarà protagonista”.

Da coordinatore provinciale sente di appartenere più al centro destra o al centro sinistra?

“La sfida è quella di andare a recuperare un elettorato che è disorientato da questo bipolarismo; l’elettore si sente dinanzi ad una scelta: aderire ad uno schieramento di centro destra ma troppo a destra o di centro sinistra che alle volte sconfina nel populismo e ha ben poco di sinistra e in mezzo a questi due paletti c’è un mare enorme di un elettorato disorientato. Azione deve lavorare sui territori per diventare una proposta credibile e se così fosse potrà esserci una svolta, rappresentare – da sola o in coalizione – gli elettori ma la sfida è questa, togliere l’elettore da un imbarazzo, creando un’altra proposta, rispetto alla destra e alla sinistra”.

Azione sarà tra i protagonisti nella scelta del Capo dello Stato. Secondo te quali sono le caratteristiche che dovrebbe avere il futuro presidente della Repubblica?

“C’è bisogno di scelte che diano serenità e stabilità al Paese, che diano credibilità in campo internazionale. Ovviamente, non è un discorso di nomi ma il criterio deve essere quello di orientare questo tipo di appuntamenti con lo sguardo orientato verso il bene del Paese e non verso gli interessi dei partiti”.

Crede che il governo stia lavorando bene?

“Si ma si poteva e si può decisamente fare di più”.

Non sono mancati gli attacchi al governo da parte del governatore De Luca. Una battaglia politica o c’è del vero nelle parole del presidente della Regione Campania?

“Credo sia destabilizzante il conflitto violento o troppo duro tra livelli istituzionali; al netto delle diverse opinioni e dei diversi modi di interpretare le scelte del governo, credo ci sia un problema di toni che dovrebbero infondere alla popolazione la fiducia: il governo lavora nel rispetto dei reciproci ruoli e posizioni per il bene pubblico. Non farei un ragionamento di merito ma di metodo e toni”.