Pina Ferro
Nascondeva in un ripostiglio 51,300 chilogrammi di stupefacente: il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Salerno Ubaldo Perrotta ha condannato a quattro anni e mezzo (il pubblico ministero Marco Colamonici aveva chiesto sei anni) il 27enne salernitano Luigi Iannone, arrestato nello scorso mese di novembre a Cappelle, quartiere di Salerno. L’uomo, difeso dall’avvocato Stefania Pierro, ha scelto di essere processato con il rito dell’abbreviato. Luigi Iannone fu ammanettato dai carabinieri della compagnia di Salerno agli ordini del maggiore Pietro Rubbo, nel corso di specifici controlli anti-droga. I carabinieri effettuarono una perquisizione presso l’abitazione di Cappelle Superiori (frazione di Salerno) di Luigi Iannone. Qui, ai cani segnalarono la presenza di stupefacente. L’attenzione delle unità cinofili fu rivolta soprattutto ad uno stanzino, di piccole dimensioni, adiacente all’appartamento in cui vive il 27enne. Dopo aver invitato il giovane ad aprire la porta di quel ripostiglio, i carabinieri si ritrovarono di fronte ad un vero e proprio deposito di stupefacente. Suddivisi in panetti da 500 grammi ciascuno ben 51,300 chilogrammi di hashish. I panetti sono furono sottoposti a sequestro unitamente alla somma di 2.000 euro, verosimile provento di spaccio. Al termine dell’espletamento delle formalità di rito Iannone fu tradotto presso la casa circondariale di Fuorni e posto a disposizione dell’Autorità giudiziaria. Già nel 2013 Iannone era stato ammanettato insieme, tra gli altri, a Ugo Corsini, Michele Degli Angiolo, Vincenzo Furno. Raffaele Iavarone, Carmine Maisto, Emilio Ciaglia, Paolo Oronzo Marseglia sempre per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti.