Vincenzo Senatore
L’assenza di un piano per l’assistenza e l’inserimento sociale dei minori autistici sta scatenando un putiferio. Sotto accusa Asl e Comune di Salerno oltre agli istituti scolastici. La denuncia arriva da quattro associazioni che rappresentano i bambini affetti da questo specifico disturbo: Grazia Naddeo, presidente di “Autismo Chi si ferma è perduto”, Claudia Nicchiniello di Angsa Campania, Antonio Pitta che guida “Il tempo per loro” e Maurizio Mastrogiovanni, presidente di “A.B.A. Aiutiamo i Bambini Autistici”. A sentire cosa dicono la situazione sembra drammatica. “Asl, Comune di Salerno e scuole non hanno ancora un piano unico e coordinato per l’assistenza agli autistici nonostante ciò sia previsto dalla normativa vigente e con l’aggravante che siamo ormai alla vigilia dell’anno scolastico”. I genitori chiedono di essere ricevuti, con la massima urgenza, dal commissario dell’Asl Salerno, Mario Iervolino, per sottoporgli le criticità esistenti e sentire da lui come l’azienda sanitaria locale intende organizzarsi. Certo, ora siamo in ritardo quasi massimo però dovesse arrivare un segnale di buona volontà i toni potrebbero abbassarsi. Del resto bisogna mettersi nei panni di queste persone, che come tutti i genitori chiedono solo che i loro figli abbiano la giusta assistenza e che le leggi siano rispettate. Invece quello che è un loro diritto devono reclamarlo a gran voce. “Siamo pronti a costituirci in giudizio – dicono – e a segnalare quanto sta accadendo a Corte dei Conti, Autorità Anticorruzione, Procura della Repubblica e qualsiasi altro organo di controllo in grado di accertare fatti e responsabilità”. A Iervolino si chiede anche di promuovere un protocollo tra gli attori in campo al fine di definire un serio progetto di assistenza per i bambini autistici. “Purtroppo la realtà ci dice che siamo al cospetto di neuropsichiatri che hanno una visione differente tra loro a seconda del distretto sanitario in cui operano, per non parlare dei Glho (i gruppi di lavoro H, ndr) che spesso sono costituiti solo pro forma e in maniera quasi farsesca”. Tanto per dare un senso alle parole si cita il caso dell’Asl Benevento, dove le disposizioni della normativa vigente – dalla short list al pagamento diretto di figure specialistiche per finire con l’attuazione di un progetto globale casa/scuola/sociale – vengono pienamente rispettate e aiutano molto gli autistici a integrarsi e a creare un progetto di vita. Di cui, ribadiamolo casomai non si fosse capito, hanno pieno diritto. “Purtroppo siamo al cospetto – denunciano ancora i genitori – di assenza di azioni funzionali al sostegno degli autistici da parte dell’Asl e di centri accreditati che operano secondo consuetudine e non secondo quanto dispone la legge”. Peraltro in questo campo così delicato a Salerno operano anche delle cooperative del tutto prive delle competenze necessarie per assistere questi bambini, con tutte le conseguenze (negative) del caso.