«A me non fa paura il camorrista, ma il silenzio degli onesti»
«Per guarire i problemi di Napoli, i napoletani dovrebbero fare come mio zio: diventare salernitani». E’ una delle frasi scritte dai ragazzi di don Luigi Merola, gli “scugnizzi” di Forcella, dai sei ai sedici anni, che stimolati da Marcello D’Orta, il maestro più famoso di Napoli, autore di “Io speriamo che me la cavo”, hanno […]
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