Auguri a tutti. Di destarci dal torpore e di indignarci - Le Cronache
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Auguri a tutti. Di destarci dal torpore e di indignarci

Auguri a tutti. Di destarci dal torpore e di indignarci

di Aldo Primicerio
E sì. Perché nella melassa dell’indifferenza ci siamo finiti dentro fino in fondo. Per l’ignoranza di questi politici e di questa burocrazia. Ma anche per una cattiva informazione di molti media. Faziosi. Forse per timore di disturbare qualcuno, come scrive la Stacchini su Il Fatto. E che quindi sceglie di non informare, rinunciando al ruolo nobile di fornire spunti utili alla gente per sviluppare una capacità critica sana e costruttiva.
Auguri a tutti di indignarci per l’ennesima tela tessuta dai Verdini, senior e junior, sugli appalti Anas forse truccati. Dove, chissà, potrebbe averci messo il naso anche Salvini.
Auguri di indignarci sull’ennesima sola del governo Meloni sul cambiamento climatico, sul consumo di suolo e su tutto qullo che accade per l’insipienza antropica, cioè di noi umani con le nostre continue minacce. Perché dimentichiamo che quello su cui respiriamo è l’unico pianeta esistente. Dove il Pnacc, il Piano di Adattamento Climatico, non solo è in ritardo ma è praticamente un fagotto di parole vuote. Perché fornisce un quadro di indirizzo senza alcun vincolo ed anzi, nonostante illustri scenari climatici anche drammatici, si basa su un approccio ‘soft’. La maggior parte delle 361 azioni previste, infatti, consiste in interventi non strutturali. Alcuni esempi? Le campagne di informazione o lo sviluppo di processi organizzativi e partecipativi. Solo il 24% delle misure sono azioni i cui effetti sono tangibili e definibili green. Quello in cui sono previste più misure è il settore delle foreste. Basti pensare che tra il 1972 e il 2021 frane e inondazioni hanno provocato 1.610 morti (di cui 42 dispersi), 1.875 feriti e oltre 300mila tra evacuati e senza tetto. In Italia, il 94% dei Comuni è a rischio frane, alluvioni ed erosione. Al terzo posto, con 28 misure ciascuno, i settori dell’agricoltura: E poi il mare. D’altronde lo stesso Pnacc racconta che nei prossimi 40 anni le temperature del mare aumenteranno anche di oltre 2 gradi centigradi, così come crescerà il livello delle acque fino a raggiungere più 19 centimetri e più.E auguri di indignarci sullo scandalo “Cattura di Pietro”, la tela del pittore del ‘600 Rutilio Manetti rubata dal castello di Buriasco in Piemonte ed acquistata, si dice con un artifizio, da Vittorio Sgarbi. Che fece figurare la fidanzata come acquirente, e che poi, secondo Il Fatto e Report, lo stesso Sgarbi avrebbe fatta restaurare e ritoccare per presentarla come un inedito rinvenuto fortunosamente nella sua villa nel viterbese. Insomma la solita furbata del Vittorio d’Italia, già rinviato a giudizio e condannato per altri reati, che ora però rischia di essere nuovamente rinviato a giudizio per sottrazione fradolenta al pagamento delle imposte. Complimenti Giorgia, per aver composto il tuo governo di gente per bene e senza macchia.
Ed auguri di indignarci sulla battuta della nostra premier alla conferenza stampa di fine anno. Ad una domanda del giornalista sulle priorità del suo governo, lei le ha elencate, facendo il gesto con tre dita, con la lotta alla povertà, la pace, gli immobili con interni ed esterni rifatti gratis. Una chiara presa in giro dei temi cari al M5S. Una ironia che non ci è piaciuta e che mi auguro le abbia fatto perdere qualche punto dei tanti da lei guadagnati nell’anno trascorso. Non con fatti e provvedimenti, ma con la retorica, su cui lei, con quel simpatico romanaccio della Camilluccia e della Garbatella che arrotola la c, avvolge e convince molti italiani. Ed invece lei dovrebbe fare autocritica e vergognarsi del suo cabaret da quattro soldi. Passi per il superbonus, che ha arricchito ingegneri, architetti, amministratori di condominio e ditte edili, ma che non aggiunge quasi nessuna delle innovazioni tecnologiche richieste, ad es. gli interventi di isolamento termico sugli involucri. Ma sulla pace e sulla povertà? Lei ironizza, perché poi dispone cospicui aiuti militari ed economici all’Ucraina, alimentando di fatto una guerra che non va da nessuna parte, mentre missili e droni uccidono migliaia di donne e bambini, e sottraendo milioni di euro ad un Paese dove infrastrutture e popolazioni si dibattono tra mille difficoltà. E lei ironizza sulla lotta alla povertà, alludendo alla cancellazione del Reddito di Cittadinanza, sostituito dall’Assegno di Inclusione. L’AdI, rispetto al RdC, abbassa l’importo, stringe i controlli, ma depotenzia la priorità lavoro, e non ha le novità sconvolgenti annunciate dal governo. Tutt’altro. Perché questo governo, impegnato a strizzare l’occhio verso le lobbies di industriali e commercianti, ha dichiarato guerra ai poveri. Abolendo il RdC ha infatti eliminato il contributo affitto e morosità incolpevole che gli era collegato. E, spero Giorgia lo sappia, restiamo quindi sempre giù giù nel Global Happiness Index, la classifica della felicità globale, quella che misura il livello di vita ed il grado di soddisfazione nazionale. Siamo ultimi tra i Paesi, definiamoli industrializzati. Sprofondiamo al 33esimo posto, sotto la Spagna ed in buona compagnia di Paesi che non immagini come Kosovo, Cile, Nicaragua.
Ed auguri di indignarci quindi sugli errori-bugie uscite fuori alla conferenza stampa. Il primo errore-bugia quando lei ha ripetuto che l’Italia per la prima volta dopo diversi anni ha una crescita stimata sopra la media europea”. Una convinzione che fa a pugni con le previsioni di istituti internazionali e centri di ricerca italiani. A novembre la Commissione europea ha invece ridotto le sue stime sul progresso del pil italiano nel 2024 a +0,9% contro una media Ue dell’1,3%. Faranno (un po’) peggio solo la Germania, in ripresa dopo un anno di recessione, la Finlandia e la Svezia. A dicembre anche l’Istat ha rivisto le aspettative: come il Fondo monetario internazionale, ora il nostro istituto di statistica vede una crescita dello 0,7%, contro l’1,2% inserito dal governo nella Nota al Def. Il secondo errore-bugia è il “taglio delle tasse finanziato con riduzioni di spesa”. E’ falso che i due interventi siano coperti dalla spending review: insieme valgono quasi 15 miliardi mentre i tagli di spesa previsti dalla manovra si fermano a poco più di 1,4, di cui 824 milioni a carico dei ministeri e il resto di Regioni e Comuni. La principale fonte di copertura è in realtà il maggior deficit (quasi 16 miliardi). E poi gli errori-bugie sulla prima mappatura delle coste (il Min. Infrastrutture la fa dal 1993, dall’entrata in vigore della temuta direttiva Bolkenstein), sul flop della tassa sugli extraprofitti che aumenta il credito, sulle commissioni Pos scaricate sui commercianti. Forse la nostra premieri si scuserà e farà marcia indietro, come già accaduto nell’anno trascorso.
E auguri di indignarci se un assessore associa la crescita economica e la soddisfazione del livello di vita al compiacimento dell’inquinamento luminoso voluto ed autorizzato dalla politica, all’extrapieno negli alberghi, all’efficienza del commercio ed all’andare in giro a bere drink nei locali. Stupidate che la dicono lunga sul livello culturale di certa gente. Questi giorni sono stati caratterizzati dal diluvio di alcol con cui molti giovani, ma anche adulti, hanno salutato le due vigilie. Un fenomeno evidente, nuovo, preoccupante. E’ una delle espressioni della vuotezza morale ed esistenziale che ci accompagna.
A noi non piace indignarci. Ci piacerebbe invece rincuorarci sempre, compiacerci, gioire. Ma questo 2023, come qualcuno ha scritto, è stato purtroppo una clamorosa marcia indietro su tutto