L’Italia è un Paese di santi, poeti e soprattutto di navigatori, come testimoniano non solo le tradizioni dello Stivale, ma anche i dati di settore. Secondo alcune recenti ricerche, non a caso, sono molte le persone che hanno una barca, e quindi la passione per la navigazione. I dati del report di Assonautica non lasciano spazio ai dubbi, ed è dunque il caso di andare ad analizzarli nel dettaglio. Inoltre, oggi si scopriranno anche alcuni consigli per prendersi cura della propria imbarcazione, e per metterla al riparo da eventuali danni.
I dati sugli italiani in barca
Il settore dei diportisti è fatto da persone particolarmente appassionate, tanto da non esserci mezze misure: se si ama la barca, la si ama (e la si usa) per diversi giorni. Stando alle analisi condotte da Assonautica, infatti, il 70% circa dei possessori di barche utilizza queste ultime per un periodo di tempo annuo che va da 30 giorni a 60 giorni, naturalmente concentrati soprattutto durante la bella stagione. Un altro dato, molto più indicativo, riguarda però il quantitativo di miglia percorse nell’arco di un anno. Sempre secondo le ricerche di Assonautica, la maggior parte dei diportisti con barche a motore percorre circa 200 miglia annue, mentre chi possiede una barca a vela alza l’asticella, e in certi casi si spinge anche oltre le 300 miglia all’anno. È importante valutare le spese relative al mantenimento di una barca, che in Italia si aggirano intorno ai 10 mila euro per i modelli a motore. Quelle a vela, invece, costano in media poco meno di 7 mila euro all’anno.
I consigli per prendersi cura di una barca
- Innanzitutto è sempre il caso di coprirsi le spalle, e da questo punto di vista si consiglia di optare per un’assicurazione sul motore marino, ad esempio, che oggi può essere stipulata anche online sui siti di settore. Sottoscrivere polizze di questo tipo può servire per viaggiare decisamente più tranquilli.
- In secondo luogo, la manutenzione è una fase troppo importante per sottovalutarla. In tal senso, è meglio pulire la barca in maniera approfondita, soprattutto se si parla dello scafo esterno e delle superfici interne.
- Non solo manutenzione, ma anche navigazione: occhio ad esempio alle quantità di acqua dolce utilizzate a bordo, una risorsa preziosa che non andrebbe mai sprecata, proprio come avverrebbe nelle nostre case.
- Quando si naviga, è bene che vi sia un certo rispetto delle regole di pacifica convivenza in barca. Vuol dire che bisogna mantenere gli ambienti puliti, come le cabine e ovviamente gli spazi in comune.
- Un altro consiglio riguarda la suddivisione dei compiti: in tal caso la regola è procedere seguendo le attitudini e i talenti di ogni membro a bordo, ovviamente distribuendo i carichi di lavoro ed evitando di assegnare i compiti più pesanti ad una singola persona.