Asl Salerno si rischia il blocco dei conti per 40 milioni. Stipendi in bilico - Le Cronache
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Asl Salerno si rischia il blocco dei conti per 40 milioni. Stipendi in bilico

Asl Salerno si rischia il blocco dei conti per 40 milioni. Stipendi in bilico

L’aggressione alle casse dell’Asl di Salerno non si è fatta attendere dopo la pronuncia della Corte Costituzionale sulla possibile pignorabilità dei beni dell’azienda sanitaria locale. Fino a qualche giorno fa il patrimonio dell’azienda era salvaguardato ai massimi livelli. Insomma nessun decreto ingiuntivo per l’Asl che ha potuto, in questo modo, mettere a posto le disastrose casse. Ma ora, si ritornerebbe al punto di partenza, con le aziende sanitarie che rischierebbero addirittura di non poter pagare gli stipendi già dal prossimo mese. Una emergenza che avrebbe messo in moto il governatore Caldoro (commissario della sanità in Campania) in campo per trovare una soluzione. Il dado è tratto ed il trucco della «rinascita» della sanità campana è stato svelato. Bloccare le casse, non pagare i creditori e difendere il patrimonio: una formula scontata utilizzata dai commissari che si sono succeduti nell’ultimo periodo nelle varie aziende, il cui ruolo è stato esaltato fino a ieri. E, tra le aziende più esposte ci sarebbe proprio quella di Salerno, oggi guidata dal manager Antonio Squillante, che correrebbe il pericolo di congelamento dei conti per una somma ammontante a 40 milioni. Anche i dipendenti della struttura di via Nizza, insomma, potrebbero essere a serio rischio. Con tutte le conseguenze del caso su un servizio pubblico, così indispensabile. Eppure c’era da aspettarselo che prima o poi anche l’azienda sanitaria dovesse pagare ai suoi creditori, con o senza la pronuncia della Corte Costituzionale. Forse i numeri mostrati, benché realistici, non tenevano conto del flusso in uscita che da lì a poco si sarebbe concretizzato per il pagamento delle prestazioni verso i privati. Una vittoria cantata troppo presto per un risanamento che con molta probabilità è solo ancora sulla carta.

Andrea Pellegrino