Prenderà il via venerdì 3 maggio 2024 alle ore 17,30 presso lo straordinario e suggestivo complesso delle Basiliche Paleocristiane di Cimitile “Il Maggio dell’Architettura_annodiciassette”. La finalità è ribadire il ruolo culturale dell’architettura sul piano umanistico, etico, sociale, ambientale ed economico, invitando alla discussione protagonisti dei diversi ambiti di discussione, caratterizzandosi per il carattere trasversale.
La rassegna, promossa dalla Fondazione SiebenArchi, è stata presentata in occasione di un simposio a Palazzo Gravina a Napoli, sede del Dipartimento di Architettura DiARC dell’Università “Federico II”.
“Architettura per la felicità”, è stato il leitmotiv dell’intervento del Direttore del DiARC, Michelangelo Russo, che ha evidenziato la capacità del dipartimento di costruire “alleanze culturali” nell’ambito di un’Architettura sempre più inclusiva.
Progettazione, rapporto tra uomo e lo spazio, rigenerazione urbana, tutela del grande patrimonio storico-architettonico: sono tanti i temi attraverso cui si muoverà il “Maggio dell’Architettura”, con un programma intenso di dibattiti, sessioni plenarie, premiazioni, che si alterneranno ad incursioni artistiche tra mostre e danza, evidenziate dal Presidente della Sieben Archi, Claudio Bozzaotra: «In chiusura anche una tavola rotonda tra esponenti del mondo della politica, dell’accademia e della professione che avrà ad oggetto la legge urbanistica regionale. I lavori si apriranno con un tributo, con un premio speciale, all’architetto Ennio Passerelli in occasione del suo centesimo compleanno, per aprire una riflessione anche sul caso storico e sociale della “Casa dello Scugnizzo” e sondare le modalità odierne nei casi specifici degli interventi urbani e architettonici sul sociale».
Sulla necessità di “radicare la cultura della disciplina” insiste l’Assessore regionale all’Urbanistica Bruno Discepolo: «In Italia l’architettura ha svolto un ruolo significativo nella costruzione delle nostre città. L’architettura ha svolto un ruolo significativo nella costruzione delle nostre città e di quel paesaggio del nostro Paese sempre tanto esaltato – ha affermato – Negli ultimi decenni ha avuto qualche difficoltà a confermare questo ruolo decisivo all’interno della società e dell’economia. In Regione Campania in questi anni abbiamo finanziato circa 150 progetti sulle varie linee della legge 119 per circa 2 milioni di euro, per la promozione dell’architettura. Siamo prossimi ad emanare il nuovo bando. Il bilancio dell’esperienza di questi anni non sempre è molto positivo: bisognerà fare uno sforzo maggiore per cogliere questa opportunità in Campania, per la ricerca, approfondimento e la progettazione sociale. Stiamo lavorando agli archivi dell’architettura contemporanea e spingiamo la qualità dei progetti, con confronto e trasmissione tra i singoli professionisti».
Architettura, quindi, come forma compiuta di un pensiero felice. O anche come forma di “resistenza” secondo Federica Visconti, docente DiARC e Presidente giuria “Premio Maggio dell’Architettura_annodiciassette”. O ancora come arte civile, come evidenzia Renato Capozzi, docente del DiARC, che insiste sul rapporto sinergico tra Università Federico II e Maggio dell’Architettura, anche nel trasferimento della conoscenza nell’ottica del public engagement rispetto a un territorio spesso ostile.
«L’Architettura è confluenza – spiega il Professore Massimo Pica Ciamarra, che si sofferma sulla disciplina in cui centrale è la centralità dell’uomo – Gli aspetti della vita sono intrecciati attraverso lo scambio e il dialogo: i luoghi sono significati ed essenziali per le comunità metropolitane. Il Maggio dell’Architettura intreccia queste pluralità».
Un “laboratorio culturale per la conoscenza e la diffusione dell’architettura” anche per Carlo De Luca, Presidente di InArch Campania. Ampio spazio anche al concorso per le migliori progettazioni, a cui saranno assegnati i tre premi del Maggio dell’Architettura: sono 12 i progetti finalisti, presentati da Sossio De Vita, Responsabile della Mostra/Premio Maggio dell’Architettura_2024.
«Sarà l’anno dei legami», conclude Antonio Ciniglio di SiebenArchi, mostrando il bozzetto disegnato da Franco Purini, divenuto simbolo del Maggio dell’Architettura alle Basiliche Paleocristiane. «Dobbiamo imparare a costruire edifici che mettono insieme le persone – afferma Ciniglio – Il legame è più importante dell’inclusione, che prevede il riconoscimento dell’altro diverso da sé. L’arte invece connette. L’architetto progetta, progettare significa sognare, il sogno è in genere un pensiero felice, non c’è dubbio che l’architetto sia una persona felice».
Si partirà, quindi, il 3 maggio con il premio speciale all’architetto Ennio Passerelli e la riflesione sulla “Casa dello Scugnizzo”. Si proseguirà il 10 maggio con l’Architetto Davide Ruzzon – docente presso lo IUAV di Venezia – con un focus della sua ricerca tra architettura e neuroscienze. Il 17 maggio si presenterà il lavoro professionale e la sua idea di costruire nel costruito dell’architetto Antonella Mari, insignita di Menzione Speciale al XI Prix des Femmes Architectes a Parigi. Il 24 maggio si parlerà di Danza Corpo e Spazio con l’architetto e danzatrice Silvia Cassetta – docente presso RUFA – Rome University of Fine Arts; Il 25 maggio in programma una tavola rotonda sulla “Nuova Legge Urbanistica Regionale” con il coinvolgimento di autorevoli rappresentanti della Professione, della Politica, delle Istituzioni e della Cultura. In chiusura saranno conferiti i Premi “CampaniArchitettura_2024”, “CultArchi_2024” e il Premio “Maggio dell’Architettura_annodiciassette”.
Il giorno 23 maggio sarà inaugurata la Mostra di Jorge Cruz Pinto allo Spazio Amira in Nola (NA).
Il giorno 24 maggio ci sarà una performance artistica di Gianluigi Maria Masucci.