Salernitana, almeno l'orgoglio - Le Cronache Salernitana
Salernitana

Salernitana, almeno l’orgoglio

Salernitana, almeno l’orgoglio

di Enzo Sica

SALERNO – La festa sarà solo per Antonio Candreva che oggi pomeriggio, contro la Fiorentina, festeggerà in un Arechi semivuoto il taglio del traguardo delle sue 500 gare nella massima serie, una giornata di festa che lui probabilmente avrebbe immaginato in un altro modo e non con quella retrocessione della squadra granata. della quale è anche capitano, dopo tre anni di grande e meritata competitività nella massima serie che, ormai, sembra davvero essere dietro l’angolo. D’altro canto nelle ultime sei gare stagionali (tre solo all’Arechi) e con soli 15 punti appena in 33 gare, non si potrebbe pretendere di essere ancora in lizza per non retrocedere anche perchè il disamore della eccezionale tifoseria granata per la squadra del cuore c’è davvero tutto e, si può dire, ha anche già metabolizzato mentalmente quella lettera, la B, che l’amministratore delegato Maurizio Milan non più tardi di due mesi fa aveva detto non essere nei piani della società del presidente Iervolino avendola in un certo qual modo anche bandita non si sa bene su quali basi o per quale miracolo che dovesse accadere dopo tante gare incolori e sciagurate. Insomma la rabbia è tanta e non potrebbe essere diversamente anche per pensare al futuro della stessa Salernitana ed anche al proseguimento di questa società che, al momento, non dà quei segnali favorevoli che i tifosi si aspettano. Solo congetture che lasciano, al momento, il tempo che trovano anche perchè fu lo stesso amministratore MIlan a dichiarare poco tempo fa che il mese di aprile sarebbe stato importante ed anche decisivo per il futuro del club ed anche per eventuali acquirenti che, al momento, non ci sono oppure le notizie non filtrano in modo tale da far pensare che anche nel campionato inferiore questa società farà di tutto per allestire una squadra competitiva ed in grado di risalire subito nel campionato che merita. Oggi però, fischio di inizio ore 18, bisogna pensare a giocare contro la squadra di Vincenzo Italiano reduce fresca dall’ingresso nelle semifinali di Conference League e se si vuole cercare di regalare un sorriso alla tifoseria ed ai pochi spettatori che saranno presenti sugli spalti (poco più di tremila biglietti venduti, ancora un minimo stagionale di presenze come è già accaduto contro il Sassuolo) bisognerà impegnarsi a fondo perchè i viola sono davvero temibili anche se giocheranno con le seconde linee questa partita. Si aspetta ancora la seconda vittoria stagionale all’Arechi, la prima del 2024, che potrebbe dare quel pizzico di tranquillità relativa in più anche alla squadra che finora ha perso ben 21 volte e francamente scendere in campo con un retrocessione già sulle spalle non porta quella brillantezza sul terreno di gioco che i tifosi vorrebbero vedere. Inoltre anche il caso di Boulaye Dia che ha tenuto banco per tutta la settimana con le esternazioni del calciatore all’Equipe, giornale francese di grande tiratura, dichiarazioni queste del calciatore non autorizzate dalla società che si riferivano alla multa presa dallo stesso Dia per essersi rifiutato di scendere in campo a Udine, ha fatto sì che la società del presidente Iervolino prendesse ancora una volta le distanze con una ulteriore multa per il calciatore che oggi vive da separato in casa in attesa. ovviamente, che il collegio arbitrale, il prossimo 30 aprile, possa mettere la parola fine ad una vera e propria telenovela che ha pesato tantissimo anche sulla retrocessione della Salernitana. Ma nelle ultime sei gare stagionali la Salernitana ha l’obbligo di non abbassare ulteriormente la guardia. Lo ha chiesto Stefano Colantuono al momento del suo insediamento sulla panchina granata, lo chiede anche lo stesso Iervolino in attesa, come detto, di pianificare anche la prossima stagione se, ovviamente, sarà ancora lui al timone della società come vorrebbero, pensiamo, la maggior parte dei tifosi granata che credono possa dare una scossa decisiva per fare risollevare anche moralmente un ambiente che ha il morale sotto i tacchi.