Antonio Decaro: "Eurocandidatura? Al momento sono sindaco di Bari" - Le Cronache
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Antonio Decaro: “Eurocandidatura? Al momento sono sindaco di Bari”

Antonio Decaro: “Eurocandidatura? Al momento sono sindaco di Bari”

È presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, ma prima ancora è un sindaco. Antonio Decaro è primo cittadino di Bari dal 2014, anno in cui è stato eletto dopo una lunga carriera nelle istituzioni e al parlamento. Oggi, da presidente Anci, è spesso in giro per l’Italia andando a rappresentare la realtà associativa, come è giusto che sia, ma soprattutto il meridione inteso come territorio geografico sicuramente non facile ma per il quale si può e si deve fare tanto. Nella giornata di ieri, Decaro è stato in provincia di Salerno per vari incontri e in conclusione di giornata si è recato ad Olevano sul Tusciano dove si è tenuto un incontro incentrato sul PNRR ed organizzato dal comune retto dal sindaco Michele Ciliberti, dal Centro Studi Super Sud e dall’istituto Jacques Maritain.

Questa sera si parla di PNRR e sud, ma quali sono le prospettive?

“Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è uno strumento straordinario per i comuni del nostro Paese. Sono 40 milioni di euro, risorse mai viste per gli enti locali. Il 40% di essi sono destinati ai centri del meridione e non sono più delle tabelline con dei titoli e dei numerini. Finalmente stanno iniziando a diventare dei progetti concreti e opere pubbliche che sono servizi per i cittadini: tremila autobus elettrici, oltre duecentomila posti negli asili nido, tramvie, filovie, piste ciclabili, mobilità alternativa, parchi per socializzare, alloggi popolari. Parliamo di condizioni di vita migliore. La speranza è che questa decisione del governo di interloquire con la commissione europea di spostare tredici milioni di euro di risorse per i comuni sul PNRR verso il REPowerEu e quindi verso le aziende di stato che si occupano di transizione ecologica portino l’esecutivo contestualmente a mettere a disposizione dei sindaci le medesime risorse”.

Il Sud ha perso tanti giovani, qual è la ricetta per non far partire chi è qui e per far tornare chi è già andato via?

“La speranza è che un giorno i ragazzi potranno andar via per scelta come è giusto che sia, perché viviamo in un’epoca storica in cui ci si sposta in poco tempo da una parte all’altra del mondo, ma non per obbligo. Diventa un problema quando andare via è l’unica e sola alternativa. Ci sono città dalle quali non si emigra e Bari e Napoli ne sono un esempio: sul turismo le due città sono punti riferimenti nazionali ed internazionali e su questo comparto non si emigra più come anche su quello dell’innovazione. Spero che presto le due città abbiano ottimi collegamenti veloci”.

Cosa risponde ai colleghi sindaci dei piccoli comuni che Le chiedono maggiori interventi?

“La Campania, ma anche la Puglia, per quanto riguarda i piccolo borghi sono in situazioni migliori rispetto ad altre e non del sud. Penso ad esempio all’Abruzzo dove c’è uno spopolamento in atto. C’è da approvare un’agenda del controesodo. Dobbiamo continuare ad avere norme particolari per la formazione delle scuole, ad obbligare Poste Italiane a tenere aperti gli uffici, ma ciò non basta e si deve affrontare il tema dei trasporti. In un piccolo borgo si vive bene, ma se non ci si può arrivare a causa di una strada franata o altro è impossibile scegliere di tornarci a vivere. Dobbiamo lavorare sulle infrastrutture come la banda larga per internet o avere fondi da destinare agli imprenditori che decidono di aprire un’attività nel borgo. Se essi si spopolano avremo il problema del dissesto idrogeologico, della difesa dei beni culturali, della difesa e della tutela delle chiese, dei castelli, dei campanili, dei palazzi, delle chiese”.

Tra nove mesi si voterà per le Europee: cosa farà Antonio Decaro?

“Per ora continuo a fare il sindaco di Bari fino all’ultimo giorno e poi il presidente di Anci. Manca ancora tanto, ma poi vediamo se andrò ad occuparmi dei comuni europei o chissà che altro”.