di Monica De Santis
Si è tenuta ieri pomeriggio presso la Sala Teatro Pasolini di Salerno la proiezione in anteprima del brano “Una canzone per Tonino” scritta ed incisa dalla compagnia Daltrocanto. Alla presentazione organizzata dalla Cgil erano presenti il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, il sindaco di Pagani, il segretario generale della Cgil Landini (in collegamento) il fratello di Tonino Esposito Ferraioli e Antonio Centore, procuratore della Repubblica del Tribunale di Nocera. Ed è stato proprio il magistrato, dopo aver ricordato la figura di Tonino ad avere parole dure nei confronti della situazione giudiziaria che si sta vivendo in Italia in quest’ultimo periodo. “Chi colpisce a lupara vuole uccidere. La morte di Tonino era un messaggio diretto di mafiosità. Colpire in pieno centro città un sindacalista, non poteva che significare intimorire la classe operaia che in quel periodo era in fermento in quelle zone.Purtroppo gli autori materiali di quel delitto non sono mai stati condannati, perchè quando si ebbe conferma effettiva di chi fossero erano tutti deceduti.
Oggi (ieri per chi legge), oltre a commemorare un sindacalista siamo qui anche per far rendere conto che, la situazione che stiamo vivendo da oltre dieci anni di crisi economica, offre un occasione irripetibile alle mafie per appropriari più di quanto non abbiamo già fatto. Purtroppo molti non se ne rendono conto. Non vedono che la mafia è l’unica entità che ha disponibilità economiche sconfinate e quindi chiaramente le investe, prima andando in ‘soccorso’ di chi ha bisogno di liquidità e poi appropriandosi di fatto di quelle attività, mantenendo come prestanome i soggetti ai quali quelle attività facevano capo. Questa è la nuova lotta di classe, che secondo me il sindacato dovrà affrontare. Ancora più pericolosa ed insidiosa di quella che è stata fatta nei decenni passati, perchè ora non avremo più difronte, come nell’epoca della prima mafia i proprietari terrieri, oggi i grandi proprietari sono proprio i mafiosi e quindi lo scontro diretto sarà proprio con loro. Io penso che siano in pochi coloro che se ne sono resi conto. E l’abbassamento delle difese in questo momento viene dimostrato da coloro che plaudono all’abolizione dell’ergastolo e si si inorridiscono perchè un collaboratore di giustizia che ha fatto fino in fondo il suo dovere esce dopo 25 anni di carcere mentre invece plaudono perchè sta per uscire quello che l’ha mandato ad uccidere 50 volte. Quando si assiste a decisioni come quelle della Corte Europea che critica il modo di operare delle Corti d’Assise dei Tribunali Italiani in materia di mafia ed invita ad abbassare la guardia, io sono molto allarmato e credo che si debbano allarmare un po’ tutti, perchè questa situazione che offrirà una serie di occasioni irripetibili alla criminalità organizzata. Stiamo assistendo ad un forte arretramento sia degli strumenti normativi sia delle interpretazioni da parte delle Corti, quindi stiamo in una situazione sul piano normativo di forte debolezza”.
Mario Ferraioli: “Mio fratello amava la musica”
“Oggi ho avuto l’occasione di aprire una porta che non ho mai aperto, ho sempre detto che Tonino era un uomo e un sindacalista, ma Tonino amava anche la musica, conservo ancora i suoi dischi preferiti. – parlare è Mario, il fratello del sindacalista ucciso dalla criminalità paganese – Per questo sapere che c’è una canzone che parla di lui credo possa fargli piacere. Sono rimasto sbalordito del testo. Ci sono dei passaggi che mi hanno colpito, come quando dice ‘E’ scesa la notte, il buio tutto intorno mia madre a casa aspetta il mio ritorno’. Ho perso mia madre 13 anni fa, ma in realtà è morta la notte in cui hanno ucciso Tonino. La legalità è qualcosa che non si insegna, ma si consegna giorno per giorno attraverso uno stile di vita ed un comportamento e sono i dettagli quotidiani che parlano di noi. La legalità è rischiare per gli altri e questo è quello che faceva mio fratello, senza aver paura”.
“Pagani vuole ricordare le sue vittime e le loro famiglie”
Alla presentazione della canzone per Tonino anche il primo cittadino di Pagani Lello De Prisco, che poco prima dell’inizio dell’incontro ha voluto esprimere tutta la sua approvazione nei confronti dell’iniziativa e ricordare anche la figura di Tonino e di tutte le vittime della mafia.. “Oggi siamo qui a ricordare un’altra vittima, dopo Marcello Torre, Tonino Esposito Ferraioli. La città di Pagani vuole ricordare tutte le sue vittime, per dimostrare soprattutto una vicinanza alle famiglie, ma soprattutto dare un segnale di legalità. L’amministrazione ovviamente si muove sul solco della legalità e della trasparenza per cui questi principi vanno demandanti e vanno soprattutto ricordate le persone che hanno fatto tanto per far si che Pagani fosse una città civile, vivibile, trasparente. Il ricordo di Tonino va in questo senso e in questo senso va anche il nostro lavoro”
Federico Esposito e il lavoro di Libera Pagani
“Come Libera Pagani abbiamo a cuore e siamo nati intorno alla questione della memoria delle vittime innocenti, che non deve essere solo un ricordo ma qualcosa di condiviso che possa trasformarsi in un impegno concreto” Spiega Federico Esposito, referente del presidio di Libera Pagani . “Questo lo testimoniano in particolare i familiari delle vittime innocenti delle mafie impegnati da tanti anni in percorsi di educazione alla legalità nelle scuole ma anche in percorsi di testimonianze nelle città e nei quartieri. Oggi la storia di Tonino che è una storia che noi paganesi, abbiamo a cuore, è una storia che sta prendendo il largo. Nel 2019 abbiamo prodotto un corto dedicato alla sua storia ed oggi presentiamo questa canzone in suo ricordo. Ci auguriamo con questo che la sua memoria possa finalmente prendere il largo ed uscire fuori anche dai confini della nostra provincia”.