Antonia De Mita attacca Mastella - Le Cronache Ultimora
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Antonia De Mita attacca Mastella

Antonia De Mita attacca Mastella

Si consuma sui social uno scontro che riporta alla luce vecchie ferite del mondo democristiano. Antonia De Mita, figlia dell’ex premier Ciriaco De Mita, ha pubblicato un lungo e durissimo post contro Clemente Mastella, oggi sindaco di Benevento ed ex ministro, accusandolo di aver “svuotato la politica di dignità e coerenza”. Nel suo messaggio, De Mita ricostruisce la carriera del leader sannita definendolo “una famosa passeggiatrice politica, passata dalla Dc a Berlusconi, da Prodi alle ultime alleanze locali”. Una sequenza di passaggi che, secondo la figlia dello storico esponente democristiano, rappresenterebbe la cifra di un trasformismo senza limiti. “Sei uno che ha fatto mettere la moglie ovunque senza vergogna – scrive – solo Fratoianni è peggio di te. Adesso pure il figlio. Sei senza limiti e senza vergogna, attaccato a stipendi e poltrone. Non sei un politico, sei un mercenario.” Il tono è diretto e personale. De Mita accusa Mastella anche di mancanza di umanità per un episodio che avrebbe riguardato il padre, ricordando “il giorno in cui lo usasti per farti pubblicità con il parco che dentro ha una discoteca”. Poi l’affondo più politico: “La storia della Dc ha avuto mercenari, ma tu non appartieni a quella storia. Se fossi una donna ti avrebbero già definito come ha fatto Landini. Siamo un brand, il brand della colla alle frattaglie della politica.” Il post, diventato virale in poche ore, ha scatenato un acceso dibattito tra nostalgici della tradizione democristiana e sostenitori dell’attuale sindaco di Benevento. Per alcuni, lo sfogo della figlia di De Mita è una reazione personale; per altri, un atto di accusa verso un certo modo di intendere la politica come terreno di scambio e sopravvivenza. Nessuna replica, per ora, da parte di Clemente Mastella, ma le parole di Antonia De Mita hanno già lasciato il segno. Un atto d’accusa che non nasce da un avversario politico, ma da chi porta un cognome che nella storia della Democrazia Cristiana rappresenta ancora una stagione di rigore, radicamento e senso delle istituzioni.