Anna Buondonno, va via un pezzo importante della nostra imprenditoria - Le Cronache Ultimora
Ultimora Salerno

Anna Buondonno, va via un pezzo importante della nostra imprenditoria

Anna Buondonno, va via un pezzo importante della nostra imprenditoria

di Franco Esposito

A me, come ad altri, dava ancora il “voi”. Donna tutta d’un pezzo, dal temperamento forte. Con la scomparsa di Anna Buondonno se ne va un pezzo importante della storia del commercio e dell’imprenditoria salernitana. Originaria di Castellammare di Stabia, dove nel 1946 aveva sposato Francesco De Simone, per tutti “don Ciccio”, fu a Salerno che, col marito, diede vita, sempre nel 1946, alla prima attività di ferramenta e colori a via Roma 62. Il marchio De Simone divenne nel tempo un sinonimo di garanzia e di qualità. All’inizio degli anni Sessanta l’attività fu spostata in Corso Garibaldi, dove è rimasta fino alla metà degli anni Novanta. Ricordo la signora Anna dietro la cassa, che gestiva personale e fornitori con autorevolezza e gentilezza. E poi Telecolore, il grande amore della famiglia De Simone. <<Franco, complimenti per quel servizio>>, mi diceva. Oppure: <<Volevo segnalarvi che c’è una strada poco illuminata>>. Una donna attenta, che ha voluto bene a noi tutti. E noi Le abbiamo voluto bene. Una donna che ha vissuto anche grandi dolori, come la tragica morte del figlio Guglielmo o la prematura scomparsa dell’avvocato Peppe. Nel negozio di ferramenta gestiva circa 15 dipendenti. Poi l’impegno nel settore edile col marito Francesco. Dalla metà degli anni Settanta hanno iniziato a costruire a Salerno dopo averlo fatto a Castellammare. La signora Anna è sempre stata coinvolta nelle principali decisioni dell’impresa edile, anche se il suo amore era il negozio, che aveva una clientela sconfinata, che arrivava fino a Potenza, perché per la manglieria erano esclusivisti di molti marchi per Salerno e Potenza. E Lei ricordava i nomi di tutti, dei modelli dei prodotti. Una persona dotata, insomma, di grandi capacità relazionali, sempre aperta all’aggiornamento e desiderosa di conoscere le nuove tecnologie. Una donna che guidava un gruppo di uomini con competenza e garbo. Doti che ha conservato fino all’ultimo. Quando La chiamavo, o Lei mi precedeva nelle Feste comandate, mi diceva: <<Mi raccomando, date un bacio ai Vostri figli, che sono la vera gioia di una famiglia”. Lucida fino all’ultimo, quando ormai gli anni avevano preso il sopravvento. Lascia il fratello Emilio, i figli Umberto e Antonio, le nuore e gli adorati nipoti: Carolina, Marina, Alessandro, Francesco, Annachiara, Guglielmo e Francesca. Ci mancherà il suo sorriso, mi mancheranno le conversazioni con Lei su Telecolore. Sono certo che da lassù continuerà a seguirci.