Era il 19 aprile del 2006 quando la Pro- cura di Torre Annunziata svelò il traffico di anabolizzanti a cavallo tra la Campania e la Calabria: arrivano le condanne per i protagonisti di quel blitz che coinvolse atleti, carabinieri e insospettabili.
Stangata per il titolare della palestra “Michelangelo” di Angri Giovanni Cascone che dovrà scontare due anni e tre mesi di carcere oltre a pagare 12mila euro di multa. Emiliano Sponza, 40enne carabiniere di Angri, dovrà scontare due anni e due mesi oltre a 6mila e 500 euro di multa. Car- melo Tropeano, 56 anni, il titolare della palestra “Lillo body line” di Siderno, in Calabria dovrà in- vece scontare due anni e un mese oltre a 6mila euro.
Alberico Di Cecco, 38 enne, carabiniere, residente in provincia di Chieti e Michele Scotto D’Abusco, ischitano, 29 anni, ciclista professionista (nel 2009 licenziato dalla squadra “Lampare-Caffitabici club azzurro”di Beppe Saronni in quanto trovato positivo all’esame antidoping in una gara in Francia) dovranno scontare due anni e un mese oltre a 650 euro di multa. Clemente Cavaliere, 33 anni, di Montoro Superiore, ciclista professionista tesserato nel 2009 con la società “Aerospace engenee- ring” dovrà scontare due anni e un mese oltre a 850 euro di multa. Il 19 aprile del 2009 erano state eseguite nell’ambito di questo blitz undici ordinanze di custodia cautelare, tra cui c’erano due carabinieri cinque indagati tra cui un medico di Pomigliano d’Arco e due palestre finirono sotto sequestro. Il blitz “Michelangelo” aveva preso il nome da una delle palestre chiuse. In manette erano finiti i titolari di due palestre ad Angri e Siderno (Reggio Calabria), tre ciclisti professionisti – uno di Chieti, uno di Pisa e un terzo di Pomigliano d’Arco – un ciclista amatoriale, un podista e un direttore di squadra. L’indagine, coordinata dal pm Immacolata Sica, e condotta dai carabinieri di Sant’Antonio Abate e Castellammare di Stabia, era partita agli inizi del 2005, quando i carabinieri eseguirono perquisizioni in casa dei titolari della palestra di Angri, la ‘’GC&SC’’, di Giovanni e Salvatore Cascone, padre e figlio di 72 e 39 anni, indagati per possesso e spaccio di droga. Furono trovati pochi grammi di cocaina, ma nella struttura sportiva fu rinvenuta una cospicua quantità di anabolizzanti e sostanze dopanti provenienti da Cina, Giappone, Stati Uniti e Germania. Padre e figlio furono arrestati e con loro finì in manette anche un piccolo boss locale, Pietro Galasso. Dalle intercettazioni telefoniche fu poi indagato un ciclista professionista del Molise, che aveva preso contatti con Pietro Galasso per l’acquisto di cocaina. L’indagine quindi, è proseguita negli ambienti dell’attività agonistica del ciclismo fino a condurre i carabinieri agli arresti e ai sequestri eseguiti nel 2009. Cascone padre e figlio, titolari della palestra “Michelangelo”, erano stati rinchiusi nel carcere di Poggioreale. Ai domiciliari erano finite sei persone. Si trattava di Daniele Masiani, 55 anni, residente in Campi Bisenzio, ex direttore sportivo della società di ciclismo professionistico “V.c.a. Otc-Jessica- Pratesicolz”. Emiliano Sponza, 34enne carabiniere di Angri, via Nazionale amico fidato di Salvatore Cascone, l’intermediario tra quest’ultimo e gli acquirenti di anabolizzanti. Carmelo Tropeano, 50 anni, il titolare della palestra “Lillo body line” di Siderno, in Calabria. Carmine Galletta, 37 anni, ciclista amatoriale di Pomigliano D’Arco, assumeva anabolizzanti e riforniva i suoi amici. Anche Leo- nardo Guidi, 31 anni, della provincia di Pisa, ex ciclista professionista iscritto alla federazione nazionale ciclisti, assumeva anabolizzanti. Arre- stato anche Maurizio Vandelli, modenese, 48 anni, ciclista professionista ex tesserato con la società “arbo resch & frischeybl”.Vandelli, ricercato, si è costituito. Per tre persone, infine, era stata stabi- lita la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza. Si tratta di Alberico Di Cecco, 38 enne, carabiniere, residente in provincia di Chieti. Michele Scotto D’Abusco, ischitano, 29 anni, ex ciclista professionista recentemente e Clemente Cavaliere, 33 anni, di Montoro Supe- riore, ciclista professionista tesserato con la società “aerospace engeneering”. Il periodo di riferimento per le indagini andava da febbraio a maggio 2005. Il nuovo filone d’indagine aveva dato subito buoni frutti, al punto da venire chiuso in circa 4 mesi con la denuncia complessiva di 17 persone, a vario ti- tolo orbitanti attorno alla palestra “Michelangelo” di proprietà di Cascone padre e figlio, contattati da atleti professionisti e dilettanti di molte regioni d’Italia, i quali a loro volta acquistavano quantitativi anche per altri atleti a loro vicini. Alla stessa maniera, altri ciclisti facevano sistematicamente ricorso a Cascone in prossimità di gare, così come Masiani, direttore sportivo di massimo livello, at- traverso il Cascone si procurava farmaci verosi- milmente da somministrare ad atleti della squadra da lui diretta. Numerosi sono stati i sequestri di far- maci dopanti nel corso delle indagini, medicinali somministrati agli atleti in maniera indiscriminata che in più occasioni hanno provocato seri danni alla salute.
Ieri per loro sono arrivate le condanne per sette dei protagonisti mentre per gli altri quattro l’iter giudiziario ha preso un percorso alternativo.