ANGRI. Sono quasi giunti a termine i due mandati consecutivi del sindaco di Angri, Cosimo Ferraioli, pronto a lasciare il testimone e soprattutto una eredità pesante al suo successore, perché dieci anni di governo sono tanti, come tante sono le cose fatte, il cui giudizio sulla bontà o meno del suo operato spetta solo ed esclusivamente al popolo e agli aventi diritto al voto,.
Sindaco sono trascorsi 5 anni dall’insediamento del suo secondo mandato alla guida del governo cittadino. Può tracciarci un bilancio?
“Dieci anni rappresentano un arco temporale significativo per valutare concretamente l’impatto di un’amministrazione. Guardando indietro, posso dire che abbiamo trasformato molte delle promesse elettorali in realtà concrete per i cittadini. Tra i risultati di cui vado più fiero ci sono sicuramente la riqualificazione urbana di Prolungamento Corso Italia, il risanamento del bilancio comunale con una chiusura positiva per quest’anno, il potenziamento dei servizi sociali – soprattutto per anziani e famiglie in difficoltà – l’abbattimento dell’ex Inam e la futura nascita di una casa di comunità in fondo Badia, la riqualificazione di Fondo Caiazzo con nuove attività sportive come i campi da padel, l’ammodernamento del campo sportivo. Insomma, abbiamo lavorato intensamente sul fronte dello sviluppo infrastrutturale ed economico, sostenendo le imprese locali e valorizzando le nostre eccellenze. Si pensi che sono 164 le attività aperte ad Angri tra Maggio 2024 e Maggio 2025, e ben 456 tra Maggio 2022 e Maggio 2024. E siamo l’unico paese dell’agro a registrare un incremento nelle nascite negli ultimi dieci anni. Non sono mancate le sfide: abbiamo dovuto gestire emergenze come la pandemia, affrontare criticità infrastrutturali ereditate e lavorare per migliorare i conti dell’ente. Il filo conduttore di questi anni è stato quello di non limitarci all’ordinaria amministrazione, ma di immaginare una città diversa, più moderna e competitiva”.
E’ in cerca di un erede per dare continuità a quanto costruito sinora?
“La politica vera non è mai un fatto personale, ma un progetto collettivo che deve andare oltre le singole persone. L’importante non è trovare ‘il mio erede’, ma garantire che prosegua il percorso di sviluppo che abbiamo intrapreso insieme alla città. Sto lavorando con le forze politiche che mi sostengono per individuare una figura che abbia alcune caratteristiche fondamentali: competenza amministrativa comprovata, radicamento nel territorio, sangue freddo e, allo stesso tempo, capacità di innovare e portare nuove energie. Il mio ruolo sarà semplicemente quello di facilitare questo passaggio e di mettere a disposizione l’esperienza maturata, ma senza imporre scelte calate dall’alto. Quello che conta è che chi arriverà dopo di me abbia gli strumenti e la determinazione per continuare a far crescere Angri, magari andando oltre quello che siamo riusciti a fare noi”.
Lo scorso mese di agosto è stato nominato commissario regionale di Democrazia Sovrana e Popolare (DSP). Questo incarico la indirizza oltre il territorio angrese?
“Durante tutti questi anni da sindaco ho sempre tenuto a sottolineare la distinzione tra il ruolo dell’amministratore e quello del politico. Come primo cittadino, mi sono sempre sentito rappresentante e responsabile di tutti i cittadini di Angri, al di là degli schieramenti politici e delle appartenenze. Questa è stata una scelta precisa: mettere sempre l’interesse della comunità davanti a quello di partito. Ora, in prossimità della scadenza del mandato, mi sento più libero di accettare incarichi che hanno una connotazione più squisitamente politica e vicina ai miei ideali, come quello di commissario regionale di Democrazia Sovrana e Popolare. È un’opportunità per mettere a frutto l’esperienza amministrativa maturata, ma in un contesto diverso. Essere stati a contatto diretto con le problematiche dei cittadini, aver gestito concretamente risorse pubbliche e servizi, aver dovuto trovare soluzioni pratiche ai problemi quotidiani: tutto questo rappresenta un bagaglio di esperienza che può essere molto utile anche ad altri livelli. Naturalmente, finché sarò in carica, i doveri verso Angri restano la priorità assoluta. Ma avere una prospettiva più ampia mi permetterà di servire meglio anche la mia città e di pensare al futuro”.
Ci sono altri mesi di attività istituzionale prima di lasciare .
“I mesi che rimangono fino alla scadenza del mandato sono preziosi e vanno utilizzati al meglio. Prima di tutto, il completamento dei progetti in corso: tra i vari interventi che devono essere portati a termine o almeno in una fase avanzata ci sono lo spostamento del mercato settimanale, la realizzazione di un nuovo parco urbano, i lavori allo stadio, l’apertura del nuovo centro di raccolta, la ztl al centro del paese, il completamento del progetto di riqualificazione di Corso Italia. Stiamo inoltre lavorando per finalizzare un finanziamento per un nuovo Palazzetto dello sport. Un capitolo importante riguarda la manutenzione straordinaria del cimitero, per la quale abbiamo stanziato un milione di euro dall’avanzo di amministrazione. Si tratta di interventi indifferibili che restituiranno decoro e funzionalità a un luogo così importante. Infine, sto preparando un dossier completo per chi mi succederà: un quadro dettagliato della situazione amministrativa, finanziaria e progettuale, insieme a un’analisi delle priorità per il futuro. È importante che ci sia un passaggio di consegne responsabile e trasparente. Un sindaco resta tale fino all’ultimo giorno del mandato e i cittadini meritano il massimo impegno fino alla fine. Non ci sarà alcun calo di attenzione o di dedizione”.
A novembre si terranno anche le elezioni regionali.
“Più che di pronostici, preferisco parlare di aspettative e delle necessità che il nostro territorio esprime. Le elezioni regionali saranno decisive per il futuro della Campania e, di conseguenza, anche per realtà come Angri. I temi centrali della campagna elettorale dovranno essere lo sviluppo economico, il miglioramento delle infrastrutture e dei collegamenti, il potenziamento della sanità territoriale e un maggiore sostegno ai Comuni. Dal punto di vista politico, sia il centrodestra che il centrosinistra hanno carte da giocare, ma credo che i cittadini premieranno chi presenterà il programma più concreto e credibile per affrontare le sfide regionali, indipendentemente dagli schieramenti. Fattori determinanti saranno sicuramente la credibilità dei candidati, la concretezza delle proposte e la capacità di rappresentare tutto il territorio regionale, non solo le grandi città”. Un futuro, quello dell’attuale sindaco Ferraioli proiettato su altri livelli, con l’impegno di lasciare un dossier ben preciso e delle linee guida al suo successore al fine di dare continuità al suo operato.
Mario Rinaldi





