Alluvione 1954.Il valore della corretta memoria - Le Cronache Salerno
Salerno

Alluvione 1954.Il valore della corretta memoria

Alluvione 1954.Il valore della corretta memoria

70 anni fa l’acqua del Fusandola, gonfiata da 500 mm di pioggia caduta tra il pomeriggio di lunedì 25 ottobre e l’alba tragica di martedì 26, travolse il cuore antico di Salerno. La pioggia in quelle ore aveva investito il canalone in pieno, prima schiaffeggiando le vecchie mura delle case, poi sradicando tutto ciò che aveva incontrato lungo il tragitto. A Canalone l’antica chiesa di San Gaetano non aveva retto il peso alle sue spalle e cedette di schianto da lì parti la corsa impazzita di mota, acqua e macerie che si biforcò all’incrocio con la ferrovia percorrendo in parte la galleria ferroviaria per arrestarsi al passaggio a livello di Portarotese e in parte precipitando su palazzo Pecoraro alla cascatella in via Spinosa. Il fiume di fango e macerie raggiunta l’Annunziata, come deviata dalla mano della Vergine, prese la strada del Teatro Verdi, invadendo i giardini comunali e tracimando sul lungomare, un altro troncone invece imboccò via di Porta Catena, portando morte e devastazione in via porta catena. Nelle cronache giornalistiche che annualmente facevano memoria della catastrofe del 1954, le sessanta e più vittime di Canalone, su cento totali della città, col tempo uscirono dalle cronache, tanto che in occasione del 40 anniversario pur riempendo paginate di resoconti giornalistici riuscì a non citare Canalone e sporadicamente le tragedie umane dei sessanta e più caduti. Allora un sussulto di rabbia m’impose per amore della verità di operare per ristabilire una più corretta memoria me lo imponevano come obbligo le mie origini nell’antico rione. Canalone 26 ottobre 1954 fu la personale raccolta narrativa dei testimoni propri del rione. Alle descrizioni semplici dei testimoni indigeni volli affiancare la più grande penna della città Alfonso Gatto accostando la sua prosa colta della tragedia accostata ai dettagli minimi fornitami dai miei testimoni. La malanotte di Salerno – L’uscio delle case si aprì sull’abisso” (scritto dal poeta per il settimanale Epoca del 7 novembre 1954) “Ma a Canalone non è restato nulla, nemmeno la chiesa. Come bloccato su un grande pianerottolo, il vecchio rione esposto quasi all’inclemenza stessa del suo nome allo spaccato precipitoso che prende d’infilata la città a occidente, ha perso la soglia ove poggiava. Narrano gli scampati che la campana della chiesa suonò sola per tutte le ore del diluvio. Finché fu possibile vedersi tra i lampi, mamme figli fratelli dalle case ancor più stranamente avvicinate nella terribile prospettiva, si chiamarono, corsero gli uni verso gli altri, perdendosi nell’istante stesso in cui si toccavano, arrovesciati già morti tra le braccia di chi al mattino fu comandato ad aspettarli da fermo al momento del loro passaggio, qualche chilometro lontano. La malanotte durò sei ore di istanti tutti percepiti e per ognuno che le è sopravvissuto è solo il ricordo di una prima distrazione commessa per amor proprio contro gli altri che non ci son più…” Il libro ebbe il merito di riportare la corretta memoria degli avvenimenti ridando centralità al rione da cui gli eventi tragici si erano ingenerati. Oggi una lapide posta dal comune in occasione del 50° ricorda le vittime alluvionali del rione. In seguito lo storico Aniello Ragone ha ricostruito l’intera storia documentale della chiesetta di Canalone mentre più recentemente grazie all’operosità del comitato di quartiere è stato collocato un pannello ceramico, dedotto da una foto ritrovata dal prof. Massimo Bignardi, che ha il merito di aver ripristinato, almeno visivamente, il ricordo della vecchia chiesa. Particolari storici che hanno permesso a chi abita oggi il rione di riappropriarsi della corretta verità storica. In occasione del 6° decennale grazie ai Maestri del lavoro del Consolato di Salerno l’evento del ricordo alluvionale è stato portato a livello scolastico coinvolgendo con reciproca soddisfazione gli istituti scolastici della città. Noi Maestri del Lavoro anche in occasione del 70° anniversario saremo protagonisti del ricordo collettivo nelle manifestazioni programmate dal Comitato di quartiere di Canalone.

Giuseppe MdL Nappo Gruppo Scuola del Consolato Provinciale di Salerno