Pompei/Scafati. Vasto incendio ieri mattina nel territorio di Pompei al confine con Scafati: le fiamme sarebbero divampate da sterpaglie ed hanno attecchito in un capannone adibito a deposito di abbigliamento in Traversa Spinelli. Una densa nube di fumo si è elevate in cielo, visibile a chilometri di distanza, anche dal territorio del comune di Napoli. Il rogo si sarebbe rapidamente esteso fino ad arrivare al deposito giudiziario di materiali tessili, avvolgendolo; a rendere più complicate le operazioni di spegnimento, probabilmente, proprio il contenuto della struttura; dall’area del rogo si è alzata una nuvola nera visibile da parecchi chilometri, fin da Posillipo, a Napoli. In via precauzionale sono state disposte alcune evacuazioni. L’area è stata circoscritta dai Vigili del Fuoco. E mentre la Procura di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta sul devastante rogo, il sindaco di Scafati Pasquale Aliberti ha diramato un’ordinanza al fine di scongiurare pericoli per la popolazione: vietato alla popolazione residente nel territorio della Città di Scafati entro un raggio di 2 chilometri all’area dell’incendio la disattivazione di tutti gli impianti di areazione e condizionamento. E la chiusura di tutti gli infissi esterni. “Disastro annunciato? Ho visto il servizio delle Iene e mi sono indignato-sbotta Pasquale Aliberti-. La magistratura e le Procure di tutta Italia devono intervenire. È inaccettabile che ancora una volta la politica locale sia lasciata sola. Chi ha la responsabilità di intervenire, intervenga, s’indaghi fino in fondo. Senza esitazioni. Noi sindaci come sempre ci mettiamo la faccia”. Ieri mattina Aliberti è stato sul posto per capire se i suoi concittadini avessero bisogno di un supporto logistico. “La faccia, però, questa volta auspichiamo la metta la magistratura per capire se dietro tutto questo ci siano atteggiamenti camorristici oppure sia semplicemente fatalità. Ma se è vero, come mi diceva qualcuno che “certe cose le avevamo già denunciate”, allora non possiamo più girarci dall’altra parte. Per chi crede ancora nella giustizia. Per chi crede che la nostra terra meriti rispetto”.





