Dopo la conclusione del riconteggio della scorsa settimana, arrivato per il ricorso presentato da Raffaele Pesce, arriva adesso la relazione elaborata dal viceprefetto Roberto Amantea che informa i giudici del Tribunale Amministrativo Regionale dai quali lo stesso aveva ricevuto l’incarico di effettuare determinate operazioni.
Secondo quanto scritto da Amantea, ci sarebbero alcune incongruenze, esattamente quelle che aveva sollevato il presidente della commissione elettorale dopo il voto del 12 giugno ad Agropoli. Molto precisa la relazione dopo l’indagine effettuata presso le varie sezioni sotto la lente d’ingrandimento di Prefettura e Tar. Una pratica tabella riassuntiva fa emergere che in alcune di esse non c’è “corrispondenza tra il numero dei votanti e il numero delle schede utilizzate per la votazione (contenenti voti validi per i candidati sindaco e bianche/nulle)”. Nello specifico si tratta delle sezioni 13 e 16, mentre nella 7 e nella 14 “vi è corrispondenza tra il numero dei votanti e il numero delle schede utilizzate per la votazione, unicamente relativamente ai registri di annotazione tessere elettorali”.
Per quanto riguarda la sezione 13, il viceprefetto afferma che il numero delle schede complessivamente consegnate è 836, zero sono le schede non autenticate e dunque 836 autenticate. Sono 565 le schede autenticate utilizzate per la votazione e 271 autenticate ma non utilizzate per la votazione e che quindi c’è corrispondenza tra il numero dei votanti e il numero delle schede utilizzate per la votazione (contenenti voti validi per i candidati sindaco e bianche/nulle) mentre “non vi è corrispondenza tra il numero dei votanti e il numero delle schede utilizzate per la votazione, né con riferimento alle liste elettorali, né relativamente ai registri di annotazione tessere elettorali”. Nella sezione 16, sono 1348 le schede complessivamente consegnate e nessuna non autenticata. 1319 sono le schede elettorali autenticate, 915 quelle utilizzate per la votazione e 404 quelle non utilizzate. 404 è il numero delle schede autenticate non utilizzate per la votazione. «Corrispondenza – scrive Amantea – tra il numero dei votanti e il numero delle schede utilizzate per la votazione (contenenti voti validi per i candidati sindaco e bianche/nulle).
Non vi è corrispondenza tra il numero dei votanti e il numero delle schede utilizzate per la votazione (918 votanti a fronte di 915 schede utilizzate per la votazione)». Adesso, la decisione spetta ai giudici del Tar che si riuniranno e dovranno decidere il futuro di Agropoli. La prossima udienza è fissata per l’8 di febbraio quando si potrebbe già avere una decisione. Da capire se si tornerà al voto, seppur sia plausibile che ciò potrà accadere solo laddove sono state evidenziate le ormai arcinote incongruenze, vera spada di Damocle sulla testa dell’amministrazione guidata da Roberto Antonio Mutalipassi e, dunque, nelle sole sezioni dove si registra l’incongruenza. Alla luce della relazione, infatti, sembra improbabile l’azzeramento dei risultati elettorali e un nuovo ritorno alle urne