“Quivi sospiri, pianti e alti guai risonavan per l’aere sanza stelle, per ch’io al cominciar ne lagrimai.” Le parole che Dante utilizza per descrivere il suo ingresso all’inferno sono perfette per raccontare i consigli comunali agropolesi.
Quello fiume di ieri sera, ovviamente, non ha fatto eccezione. Complici di ciò sono stati qualche intervento leggermente sopra le righe da parte di rappresentanti della minoranza e un nervosismo latente nelle file della maggioranza, forse perché il pensiero va al Tar di Salerno dove oggi si tiene l’udienza sull’ormai famoso, o famigerato, ricorso elettorale presentato dal consigliere Raffaele Pesce. Dopo il consueto inno d’Italia suonato per metà, prende la parola il sindaco Roberto Antonio Mutalipassi, tra i più nervosi, e informa l’intera assise che con delibera di giunta c’è stato un ricorso ai fondi di riserva dal quale sono stati prelevati ben 100mila euro da utilizzare per la prevenzione e dunque per la pulizia dei corsi d’acqua. Questi fondi, però, potrebbero essere risparmiati.
È lo stesso primo cittadino a dire che la Regione Campania, alla luce degli eventi alluvionali dello scorso anno, è nei giorni scorsi intervenuta per effettuare sopralluoghi finalizzati ad avere contezza della situazione. Ciò ha permesso di fare luce su un’annosa questione e cioè sulla competenza di alcune aree demaniali come, ad esempio, alcuni corsi d’acqua sui quali dovrà intervenire proprio l’Ente. Notizia di poco conto, soprattutto se comparata al resto delle comunicazioni sindacali. Il primo cittadino Roberto Antonio Mutalipassi, del cui futuro si discuterà oggi a Salerno, annuncia la decisione di concedere tre deleghe. Se per Nicola Comite c’è la gestione dei rapporti col Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, ci sono dei premi di maggioranza perché con essa non è stata eletta.
Bruno Bufano, eletto con Massimo La Porta e poi transitato agli altri banchi, riceva l’incarico, e chi più mdi lui, di occuparsi della difesa del suolo. Ad Elvira Serra, già candidata a sindaco e transumata verso la maggioranza, vanno i rapporti con gli enti sovraccomunali e dunque, giusto per dirne uno, l’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento. Passaggio importante è sul Masterlplan, l’enorme progetto che vede coinvolti i comuni costieri da Salerno a Castellabate e di cui capofila è la Provincia di Salerno. Sul tema sono cominciate le prime urla e i primi litigi con un primo cittadino difeso a spada tratta da qualche consigliere di maggioranza. Massimo La Porta e Raffaele Pesce puntano l’attenzione sulla possibilità del comune agropolese di avere voce in capitolo nella cosa e su alcuni elementi progettuali: “Fino al 2029 Agropoli non potrà dire nulla – sottolinea il primo – anche se ci sono palesemente delle voci poco vicine al territorio”.
Quali le spiega il secondo: “Si parla di alberare la rupe – spiega – ma è risaputo che lo spazio manca dato che c’è uno strapiombo”. Ovviamente, l’assise approva il progetto definitivo e l’adesione al protocollo d’intesa. Le sette ore di consiglio comunale, intense e complesse, terminano con le mozioni dei due consiglieri di cui sopra a cui si aggiunge l’inossidabile Gerardo Santosuosso, più volte accusato dal presidente del consiglio Franco Di Biasi, marito del neo capitano della polizia locale Valentina Nastari, di essere stato per anni in maggioranza. Tutte le mozioni, regolamento del cineteatro, azienda speciale, uscita dall’Unione e altre, sono state sonoramente bocciate.
Grave è anche la bocciatura della proposta di istituire un tavolo per la sicurezza in città. Un netto niet della maggioranza di consiglio che viene bilanciato con l’approvazione della mozione sulla sanità. Sindaco e amministrazione, per effetto, si impegnano a convocare un’assise monotematica sulla questione dell’ospedale alla quale invitare vertici dell’Asl. Per il futuro, in ogni caso, dipenderà tutto dalla decisione del Tar attesa tra oggi e, molto più probabilmente, la giornata di domani.