SCAFATI. E’ scontro tra ambientalisti e Regione sul Gps. Il Grande progetto Sarno, pensato per la risistemazione idraulica del bacino compreso tra l’area vesuviana, l’Agro nocerino e il montorese divide sempre più le varie fazioni in campo. Sul progetto pende una sospensiva davanti al Tar. Su questo punto, Pasquale Aliberti, sindaco di Scafati, ha affermato: «Con l’istanza di sospensiva accolta dal Tar è stato apportato un danno enorme al nostro territorio, in quanto tale provvedimento ha per il momento bloccato il Grande progetto di completamento, recupero e riqualificazione del fiume Sarno. Perdere il finanziamento di 210 milioni di euro, significa continuare a subire la presenza di melma e acqua nelle case e nei negozi dopo le piogge e di perdere definitivamente la possibilità di mettere fine ad uno scempio ambientale di dimensioni enormi. Stiamo valutando la possibilità di costituirci parte civile con la Regione nel ricorso al Consiglio di Stato». A questo si è aggiunta una nota del consigliere regionale Monica Paolino, moglie di Aliberti, nella quale si legge: «Sappiamo che la risoluzione definitiva degli allagamenti e delle esondazioni del fiume può avvenire solo attraverso il Grande progetto Sarno. Rischiamo di far tornare in Europa 210 milioni e di vanificare l’altro importante finanziamento di 37 milioni, stanziato con la delibera per l’accelerazione della spesa, per la realizzazione della rete fognaria di Scafati, Boscorale, Calvanico e Siano». Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato: «La seduta ha visto come cuore del dibattito il ricorso al Tar del comune e dei comitati “no vasche”, ricorso su cui il Tar ha accolto la richiesta di sospensiva in merito alla documentazione v.i.a. La relazione dell’assessore Cosenza, che ha avuto qualche caduta di stile nei confronti degli amministratori locali, ci conferma nelle nostre perplessità. L’assessore si è detto pronto ad incontrare l’amministrazione nocerina. Il nostro percorso si accompagnerà a quello del comitato. Non siamo contrari a opere di contenimento idraulico, ma vogliamo essere sicuri che il problema inquinamento acque e terreni sia prioritario o parallelamente affrontato. Debbo ringraziare Emiddio Ventre e Gianfranco Valiante. Era presente il consigliere Antonio Iannello». Gli ambientalisti, riunitesi in diversi comitati, sono preoccupati per l’impatto che le varie opere previste dal Gps avranno sul territorio, specie per la costruzione di grandi vasche di laminazione e per la mancata previsione di fondi per il disinquinamento del fiume, tra i più inquinati d’Europa. Il braccio di ferro continua e le pomeiche rischiano di inasprirsi.
Gennaro Avagnano