di Monica De Santis
“Io non mi arrendo e continuerò a lottare fino a quando mio marito non riceverà il vaccino”. E’ questo il sintesi lo sfogo della signora Adriana, moglie di Alessandro Belpedio, un over 80 paziente e soggetto fragile che aspetta dal 31 gennaio scorso di essere vaccinato. La signora ai microfoni di Telecolore ha raccontato la storia del marito e l’attesa di un vaccino che ancora non arriva. Alessandro Belpedio, salernitano, over ottantenne è costretto ad uscire tre volte a settimana di casa per fare la dialisi col rischio del contagio… “Non sappiamo più a chi Santo rivolgerci, ma non ci arrenderemo – racconta la signora Adriana – purtroppo mio marito rientra in quel 30% che aspetta ancora di essere convocato per la vaccinazione. Mio marito è stato iscritto alla piattaforma degli over 80 dal 31 gennaio. Poi appena è stata aperta la piattaforma per le persone estremamente fragili si è iscritto anche a quella. Risultato? Non è stato ancora chiamato in nessuno dei due casi. Noi rispettiamo le regole, non chiediamo favori e non ne vogliamo. Ciò che chiediamo è che vengano rispettati i nostri diritti. Sono otto anni che mio marito è in dialisi, sono otto anni che per tre volte a settimana va al centro e vi resta per cinque ore. E questo sappiamo tutti cosa comporta. Mio marito ogni volta che esce di casa è a rischio contagio. Ecco perchè ha bisogno del vaccino”. La signora Adriana prosegue il suo racconto affermando che… “Proprio oggi leggevo che sono state vaccinati dipendenti di interi uffici, io aggiungerei che sono state vaccinate anche interi nuclei familiari, ma sorvoliamo su questo, e gli over ottanta invece sono ancora in attesa. Eppure si continua a dire che se non vengono vaccinati prima gli anziani e le persone fragili non verranno mai svuotate le terapie intensive e che gli ospedali saranno sempre in affanno. Eppure però in Campania e qui a Salerno sembra che nessuno si preoccupi di questo”. La signora Adriana spiega anche che in questi tre mesi di attesa il marito ha scritto più volte… “Abbiamo scritto all’Asl, al comune, anche al presidente della Soresa. Noi sappiamo che le nostre mail sono state ricevute, ma nessuno, e dico nessuno ci ha fino ad oggi risposto. Io ci tengo a precisare che non sto parlando solo per conto di mio marito. Ma parlo per tutti coloro che come mio marito sono sottoposti a dialisi e vi posso garantire che non si tratta solo di persone anziane, ma ci sono anche tanti giovani che sono sottoposti a dialisi. La cosa più semplice da fare era consentire a queste persone di essere vaccinate all’interno dei centri dove fanno la dialisi. Anche perchè se vengono chiamati per il vaccino, devono comunque coordinarsi con i centri dialisi, perchè se hanno la seduta non possono andare a fare il vaccino, oppure devono spostare la seduta. Insomma un casino, quando la cosa più facile da fare, come dicevo era farli vaccinare all’interno di questi centri. Comunque non mi arrenderò, ho chiamato anche il giornalista Pamparana, quello di Indignato Speciale, il quale fino ad aprile ha la rubrica piena, ovviamente mi ha augurato che mio marito riceva il vaccino prima, ma se così non fosse si è messo a disposizione per raccontare la nostra storia”.