di Marta Naddei L’acqua, per i cittadini salernitani, si fa sempre più salata. Per la precisione, a diventare salate – proprio a partire dal mese di giugno – sono le già non economiche bollette della Salerno Sistemi che si arricchiscono di una voce in più. Quella del deposito cauzionale che varia – a seconda del tipo di utenza – dai 50 ai 490 euro. Lo scorso mese di novembre, sul sito della Salerno Sistemi, nella sezione news, viene pubblicata l’informativa con la quale si comunica – presupponendo che tutti gli utenti di Salerno Sistemi si rechino sul sito internet – che a far data dal primo giugno 2014, la società ha facoltà di richiedere ai propri utenti un deposito cauzionale, in ottemperanza delle delibere emanate dalla “Autorità di regolazione e controllo dei servizi idrici”: in sostanza, Aall’atto della stipulazione del contratto di fornitura ed anche in corso di contratto, la società avrebbe potuto richiedere, a far data dal 1° giugno 2014, a garanzia degli impegni da questi assunti, il versamento di una somma di denaro a titolo di deposito cauzionale, fruttifero di interessi al tasso legale. Ovviamente, la Salerno Sistemi l’ha richiesta. Peccato che quella comunicazione sia rimasta lettera morta nelle pagine web del sito istituzionale ed ai cittadini non sia stata data ulteriore comunicazione in merito. Quel che è certo è che sulle bollette, adesso, i salernitani si troveranno a dover pagare un sovrapprezzo, per il momento ammontante alla metà del deposito cauzionale previsto. «La Società, in caso di insolvenza dell’utente, potrà incamerare tale deposito fino alla concorrenza dei propri crediti» – si legge sul sito di Salerno Sistemi. E le tariffe variano: 50 euro per le utenze domestiche; 90 euro per quelle non domestiche con consumi inferiori o uguali a 144 metri/cubi l’anno; 250 per le non domestiche con consumi superiori a 144 mc/annui e inferiori o uguali a 500 mc/annui; 490 euro per le utenze non domestiche con consumi superiori a 500 mc all’anno. Insomma, un salasso non indifferente, soprattutto se si considera che i cittadini salernitani si sono visti segnare, sul rendiconto proveniente dalla società, una voce nuova di zecca senza alcun preavviso che non fosse quello via web. A sollevare il caso sono stati i consiglieri comunali di opposizione Giuseppe Zitarosa e Pietro Damiano Stasi (il nome di quest’ultimo – componente di Fratelli d’Italia – appare in una nota su cui campeggia il simbolo di Forza Italia e dopo gli ultimi avvenimenti in Giunta provinciale, con l’esclusione di Stasi dall’esecutivo, il motivo è facilmente intuibile, ndr), i quali sottolineano come «la possibilità di imporre questo nuovo balzello – sottolineano i due esponenti della minoranza in Consiglio comunale – sarebbe dovuta essere di competenza dell’assemblea dei sindaci e, in ogni caso, doveva essere comunicata agli utenti. Certo è che gli utenti non sono stati avvisati e si sono visti recapitare l’ultima bolletta con questa nuova “voce” e non ci è dato sapere se questa imposizione sia stata approvata dall’assemblea dei soci dell’Ato, appunto dai sindaci». Insomma, dopo il taglio in busta paga ai dipendenti, la Salerno Sistemi cerca di recuperare ancora qualche euro, questa volta intervenendo sulle bollette dei cittadini. In fondo, ci sono pure sei milioni di euro di debiti che la società del Comune ha da pagare.
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