Pina Ferro
Padre, madre e due amici di famiglia, un anno fa furono condannati con l’accusa di abusi su minori. Ieri, i giudici di appello non hanno accolto la richiesta del Pg che voleva la conferma delle pene. I giudici hanno riaperto il dibattimento per consentire l’acquisizione dei documenti depositati presso il tribunale dei minori e relativi ai fatti in oggetto. La decisione dei giudici di secondo grado è giunta nel tardo pomeriggio di ieri e, dopo che la difesa ha sottolineato più volte le contraddizioni emerse dalle dichiarazioni dei minori (oggi maggiorenni) e chiedendo anche di riascoltarli. Le richieste dei difensori non sono state accolte in toto. I giudici hanno solamente disposto l’acquisizione dei documenti processuali depositati presso il tribunale dei minori. Un incubo lunghissimo quello vissuto dalla coppia e dai due amici del padre e. al quale ancora non è stata messa definitivamente la parola fine. Accusati di aver abusato di tre fratellini (due maschietti e una femminuccia) di Montecorvino Rovella in primo grado furono condannati a complessivi 50 anni di carcere. I giudici della terza sezione penale del tribunale di Salerno, accogliendo molte delle richieste del pubblico ministero Roberto Penna condannarono a 13 anni di reclusione il padre, 12 anni e sei mesi per la madre (che, secondo l’impianto accusatorio sarebbe stata a conoscenza delle violenze e che avrebbe partecipato alle violenze); 10 anni e 4 mesi per due amici del padre, un 51enne e un 57enne, che avrebbero svolto dei giochi erotici e abusato dei bambini, i quali sarebbero stati concessi loro direttamente dal padre. Quest’ultimo li avrebbe ripresi anche con la telecamera durante i rapporti e li avrebbe bastonati se si rifiutavano. La sentenza di primo grado dispose per i quattro imputati l’interdizione dai pubblici uffici e accolto le richieste delle parti civili, che hanno ottenuto per i bambini una provvisionale di centomila euro a garanzia del risarcimento del danno da quantificare in sede civile.Ieri, in appello i legali hanno anche puntato l’attenzione sulle dichiarazioni dei bimbi alle assistenti sociali che li ascoltarono all’epoca dei fatti. Di quando ripetevano che volevano tornare a casa da mamma e papà.Insomma, ora si riapre in parte il dibattimento nel tentativo di fare piena chiarezza sull’intera vicenda. Nel collegio difensivo gli avvocati Pastorino, Ancarola, Capaldo, Quaranta.