Durante i lavori di abbattiemnto della casa coloniale che ospitava l’ex pizzeria Carminuccio sono stati ritrovati i resti di una costruzione risalente probabilemnte all’epoca romana di cui il sottosuolo dell’intera zona è ricco e probabilmente tombato dalle nuove costruzioni. I ritrovamenti che meriterebbero anche un maggiore approfondimento nel sottosuolo, hanno costretto la ditta Sica a bloccare i lavori. La soprantendenza afferma di aver inviato un proprio delegato per le verifiche del caso confermando che sull’area esiste un vincolo archeologico e non architettonico. La scoperta, seppur parziale, getta un’ilteriore ombra sulla speculazione edilizia che ha messo a ferro e fuoco l’intero quartiere di Mariconda che rischia di trovarsi un’altra torre di cemento.
Anche in questo caso la posizione del Comune non è chiara perchè la pratica che conterrebbe anche un aumento di volumetria del 20%, il famoso piana casa regionale, invece sarebbe stata liquidata per un’altezza ben superiore. Una pratica ch non è stata approvata dalla Giunta comunale e dall’ex assessore Brigante mache è passata solo attraverso gli uffici del quarto piano di palazzo di città. Resta poi qual famoso ordine del Giorno approvato in Consiglio comunale su proposta di Aniello Salzano, contro l’abbattiemnto di questo tipo di costruzioni. Un vincolo, di cui Felice Bottiglieri all’epoca dei fatti responsabile del coordimento degli uffici, che non è sparito. E’ ancora vigente ma che non sarebbe stato esercitato come prelazione dalla stessa Soprintendenza. E per i beni culturali sotto vincolo non è possibile la ricostruzione non rispettosa delle originarie caratteristiche.
La Bonaudo è responsabile. E deve intervenire. Non si comprende bene come mai la squadra dei vigiliurbani addetta ai controlli non sia intervenuta sul posto per produrre una relazione sul caso. Questa omissione farebbe parte di un esposto che alcuni residenti della zona stanno preparando, ricostruendo la vicenda anche dell’acquisizione dell’immobile attraverso un’asta giudiziaria che avrebbe visto coinvolti alcuni farmacisti, prima di entrare inpossesso dell’imprenditore Luigi Sica che sta realizzando i lavori. L’esposto dovrebbe essere presentato nei prossimi giorni alla Guardia di Finanza, visto che la Procura, nonostante le denunce anche via stampa, non è ancora intervenuta. Ora si attende anche la relazione dell’archeologo incaricato dalla Sorpintendenza. Che la zona sia piena di interessanti resti romani lo dimostra la vicenda via Tusciano, sempre a Mariconda.Questo risultò dalla relazione della stessa Soprintendenza che bloccò i lavori per la costruzione su un terreno incolto. Contro questa decisione la ditta Del Regno fece ricorso al Tar ma si vide repingere il blocco dei lavori. Un ricorso respinto dal Tar perché “è descritto con chiarezza il contesto archeologico nel quale si trovano gli immobili della società ricorrente”.In particolar modo fu scoperta una via che presumibilmente conduceva fino al mare nei pressi della necropoli, luogo sacro per gli antichi romani. Nella relazione degli archeologi della Sovrintendenza si parla di “un vicus marittimo di età romana, la cui presenza è attestata dal rinvenimento di strutture in ciottoli, da pavimenti in laterizio e depositi di anfore, nell’area nordest a partire dall’antica Chiesa di Santa Maria a Mare, lungo via Tusciano nonché da un’area di necropoli addensata lungo un ampio asse viario”. Infine nel grafico che mostriamo la linea viola attesta il vincolo archeologico della zona che comprende anche l’ex pizzeria di Carminuccio.