All’ultimo assalto. Quando ormai stanchezza e un pizzico di delusione le si leggevano negli occhi, con il cronometro che correva sempre più veloci, la Salernitana mette le mani sulla Serie A. Minuto 96 in corso, Tutino si lancia su un pallone filtrante e Barison, centrale del Pordenone, lo mette giù. È rigore. Dal dischetto va proprio il bomber granata che non sbaglia portando i granata ad un passo dal sogno. La vittoria di Pordenone è una di quelle che potrebbe davvero restare nella storia della Salernitana. A due giornate dal termine i granata riconquistano il secondo posto con due punti di vantaggio sulla coppia formata da Monza e Lecce. Con due vittorie contro Empoli e Pescara, i granata sarebbero in A a prescindere dai risultati delle altre. Padrona del proprio destino, quindi la formazione granata che contro un indomito Pordenone ha sofferto tanto. Eppure, la gara era iniziata nel migliore dei modi. Verticalizzazione di Casasola per Gondo e pallonetto beffardo a insaccarsi alle spalle di Perisan. Col vantaggio, la squadra granata, ancora orfana di Castori, tornata al 4-4-2 per l’occasione ha pensato soprattutto a gestire non riuscendo a chiudere il match. Un’occasione per Kupisz ma poco altro anche se la poca presenza in attacco è stata compensata dall’ottima presenza difensiva che ben poco ha lasciato ai padroni di casa. I padroni di casa hanno sfiorato il pari sul finire del primo tempo con Ciurria che però non ha inquadrato lo specchio. Nella seconda parte di gara il Pordenone però ha alzato il baricentro e dopo un miracolo di Belec su tiro di Butic è arrivato il pareggio locale con un tiro di Misuraca, al primo gol stagionale. Subita la rete in casa granata è stato il festival del cambio, anche se qualche correttivo andava probabilmente applicato prima della rete dei neroverdi. La Salernitana però non è riuscita a rendersi mai pericolosa. Anzi, sono stati i padroni di casa a sfiorare il gol della vittoria con Camporese, sulla cui conclusione Belec è stato ancora una volta prodigioso. Correva il minuto 81. Poi il lungo recupero, le perdite di tempo del Pordenone e il guizzo di Tutino che fa esplodere la gioia della squadra in campo e di una città intera che per novanta minuti si è fermata per seguire la partita. Venerdì si torna in campo: la promozione è davvero vicina. Un traguardo inimmaginabile a inizio campionato e che ora si inizia a intravedere. Manca l’ultimo sforzo, le ultime due finali da vincere. (Foto Us Salernitana)
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