In occasione del 1 maggio il presidente della provincia Strianese ha inviato un messaggio nel quale sottolinea che anche quest anno, come già lo scorso anno, arriva in un momento nevralgico della nostra vita. “Non mi stanco mai di ringraziare i tantissimi lavoratori che hanno attraversato l’emergenza epidemiologica, con grande senso di responsabilità, tenendo in piedi un intero Paese. Penso alle lavoratrici e ai lavoratori, tantissimi in ogni comparto, che con abnegazione e senso di solidarietà non si sono mai fermati. Mi vengono in mente molte professioni diverse fra loro, ma che hanno letteralmente sostenuto le nostre comunità: da una parte il personale sanitario, medici, infermieri, addetti alle pulizie, dall’altra gli operatori della logistica, i rider e i driver che hanno permesso gli approvvigionamenti essenziali e la consegna a casa a chi non poteva uscire. Ma penso a tutti gli addetti della distribuzione alimentare e della grande distribuzione, alle forze dell’ordine, agli addetti al settore dei trasporti, ai lavoratori dell’agroalimentare, a tutto il lavoro pubblico, che anche in smart working ha continuato ad assicurare i servizi essenziali, agli insegnanti che con le loro lezioni on line hanno fatto i salti mortali per tenere viva l’attenzione dei loro studenti, senza lasciare nessuno indietro. E ancora moltissimi altri lavori che ci hanno consentito di vivere una vita con una parvenza di normalità. – prosegue ancora Strianese – Ma ovviamente penso anche ai tanti lavoratori che sono stati costretti a fermarsi, a bloccare le loro attività: tutti gli addetti alla ristorazione, al mondo della cultura e dello spettacolo, a tutto il comparto del turismo e del benessere, i commercianti e artigiani, e tutte quelle categorie che hanno sofferto moltissimo, in alcuni casi, perdendo il proprio lavoro. Maggio deve essere il mese della ripartenza di tutte le attività economiche. Attraverso i vaccini sarà possibile riprendere la circolazione e la mobilità, ma in sicurezza. È fondamentale rispettare le regole anti Covid-19 perché non possiamo permetterci di tornare indietro, dobbiamo andare avanti.
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