La magia delle zampogne e delle ciaramelle, unite ai canti della Novena di Natale interpretati dalla affascinante voce cantattoriale di Peppe Servillo e dai suoni di Ambrogio Sparagna, questa sera alle ore 20, in streaming dal Teatro Verdi di Salerno
Di Olga Chieffi
Procede con unanime consenso la rassegna “Le feste al Massimo”, giunte al suo terzo appuntamento, che andrà in scena stasera. L’11 è tornato ad esibirsi nella sua città il violinista Salvatore Quaranta, protagonista, insieme a Jacopo Sipari di Pescasseroli sul podio dell’Orchestra Filarmonica Salernitana, di un tributo a Mozart con il concerto n°3 K216 che descrive ancora un mondo raffinato e no- bile, ma subito dopo, in men che non si dica quell’oasi, dopo il primo movimento viene lasciato alle spalle per non farvi più ritorno, continuando a intessere nuove tele, a rigirarle su se stesse, per poi imbastirne altre ancora. In queste pagine il binomio Quaranta-Sipari, ha scorto quasi uno stimolo a inseguire le ragioni più intime di una semplicità che ha il fascino dell’essenziale, attraverso un fraseggio morbidissimo e cantato, di alto respiro cameristico. La Sinfonia in sol minore n° 40, K550, letta da Jacopo Sipari, è come se fosse stata voluta far rinascere nell’estrema pulizia dello stile classico, nella sua purezza, affinchè l’apollinea meraviglia della sua melodia, depurata da un’abitudine di ascolto dovuta alla sovraesposizione, lasciasse sempre incantati, nel colore etereo del sol minore, nell’equazione luminosità malinconia. Questa sera, alle ore 20, nella stessa modalità di collegamento, il teatro Verdi proporrà la magia delle zampogne e delle ciaramelle, unite ai canti della Novena di Natale interpretati dalla affascinante voce cantattoriale di Peppe Servillo e dai suoni di Ambrogio Sparagna. Sant’Alfonso Maria de Liguori, dottore della Chiesa Cattolica, fu un eccelso teologo dalle sorprendenti doti artistiche e un missionario. Attento osservatore della sua epoca, che vide il trionfo dell’Illuminismo, comprese la necessità di dare un nuovo impulso all’apostolato cattolico per combattere la corruzione morale e le filosofie atee. Fin dai primi anni di sacerdozio, infatti, insegnò ai più umili le verità cristiane e i confratelli della Congregazione del Santissimo Redentore, memori del suo esempio, continuarono la sua missione apostolica in tutto il mondo. La pedagogia di Sant’Alfonso, centrata sull’educazione cristiana delle classi sociali più povere, fa largo uso della poesia e della musica popolare per raccontare la vita di Gesù, facilitando così l’evangelizzazione. Vangelo e musica. Sant’Alfonso Maria de Liguori è il compositore della celebre canzone natalizia Tu scendi dalle stelle, scritta nel dicembre 1754 a Nola, in provincia di Napoli. La sua produzione musicale annovera in totale 45 brani, raccolti per lo più nelle Canzoncine Spirituali (1732). Il Liguori dedicò al Natale cinque componimenti, testimoniando così un profondo legame con la Natività: Gesù Bambino nel presepe, Al divino Bambinello, Fermarono i cieli, Quando nascette ninno, Gesù Cristo peccerillo. In queste composizioni Sant’Alfonso palesa la sua solida e sincera fede in Gesù e mostra tutta la sua gioia e la sua umiltà di fronte al Natale, quando Dio si fece uomo per salvare l’umanità. Gli stessi sentimenti sono espressi in tutte le sue «canzoncine», vere e proprie proposte pastorali per educare i fedeli. Il Liguori le componeva personalmente e le cantava durante le sue prediche, coinvolgendo nelle esecuzioni quanti lo ascoltavano. Si racconta che numerosi popolani, dopo aver ascoltato i canti di Sant’Alfonso, erano soliti fare a pezzi gli strumenti musicali utilizzati per arrangiamenti e brani profani e lascivi. Gli insegnamenti cristiani, infatti, riuscivano a penetrare in profondità nelle menti dei fedeli, soprattutto di coloro che erano parchi di teologia. La tradizione canora popolare costituì un valido supporto agli sforzi missionari di Sant’Alfonso, consentendogli di parlare con semplicità di Dio, della Madonna, della misericordia divina e dei misteri della fede. Non si limitò a trattare i capisaldi del cattolicesimo, ma, in occasione delle principali ricorrenze liturgiche, compose alcune canzoni che misero in risalto il carattere religioso di tali celebrazioni, in particolare il Natale, la Pasqua e le feste mariane. Al teatro Verdi, quindi, risuoneranno quelle canzoncine e in particolare gli strumenti popolari che, quest’anno non abbiamo potuto ospitare nelle nostre case. Lo spettacolo “Fermarono i cieli” proporrà i più noti canti religiosi popolari ed altri appositamente composti da Ambrogio Sparagna affidandoli all’interpretazione originalissima di Peppe Servillo e alle voci e agli strumenti musicali della tradizione fra cui una zampogna gigante, un modello di straordinarie proporzioni, che verrà suonata da Marco Tomassi, diffusasi nel regno di Napoli a partire dalla fine del settecento proprio allo scopo di accompagnare il repertorio tipico delle canzoncine spirituali, e ancora, ciaramella, ghironda, torototela, con Erasmo Treglia e la zampogna melodica la seconda ciaramella, con Marco Iamele cui si aggiungerà la voce d’angelo di Annarita Colaianni.