Un libro da salvare: “Le avventure di Tom Sawyer” di Mark Twain - Le Cronache
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Un libro da salvare: “Le avventure di Tom Sawyer” di Mark Twain

Un libro da salvare:  “Le avventure di Tom Sawyer” di Mark Twain

Huck e Tom che, ancora oggi, sono motivo di sortita delle più fulgide fantasie escapiste della storia della letteratura moderna.

 

Di Gaetano Del Gaiso

La cometa di Halley varcò i cieli della Terra, e prima fu giorno, e poi di nuovo sera. Jane e John stavano ritti, silenziosi, amorfi a perscrutare la gemmata volte celeste, lui cingendo teneramente il corpo di lei, per le spalle, all’altezza delle scapole; lei con le mani poggiate sulla vistosa protuberanza che, dal seno, ricadeva morbidamente su quei lombi che, due settimane dopo avrebbero generato colui che il Premio Nobel per la letteratura William Faulkner definì “il primo, vero scrittore americano”. Samuel Langhorne Clemens, alias Mark Twain, fu uno degli scrittori più influenti e prolifici della letteratura americana, primo fra i primi a trattare di tematiche tipicamente americane con un linguaggio tipicamente americano per bocca di stereotipi letterari tipicamente americani. I suoi romanzi, gloriosamente ascesi all’Olimpo della letteratura di ogni tempo per la sua straordinaria capacità di contestualizzare e particolareggiare minuziosamente ogni elemento, carattere o situazione drammaturgica inseriti al loro interno, vivono, ancora oggi, un periodo di particolare floridezza per l’universale spendibilità dei temi trattati e per l’inenarrabile vigore dei messaggi veicolati da un linguaggio tanto semplice quanto colorito e… salmastro.  Difatti, perfettamente figlio del suo tempo e padrone di un corpus idiomatico ampiamente mutuato dai suoi trascorsi a bordo di un battello a vapore in qualità di pilota (il suo stesso nome deriva da una tipica esclamazione dallo slang della marineria fluviale: by the mark, twain), Twain venne, a più riprese, accusato di razzismo per il modo in cui si riferiva alle persone di colore all’interno dei suoi romanzi, da molti definito ‘anticostituzionale’ e molto al di fuori del ‘politicamente corretto’. Tale questione, però, non afflisse più del dovuto l’uomo del Missouri che, a seguito della rimozione del suo “Huckleberry” da una biblioteca, scrisse al suo editore: «Questo ci farà vendere almeno 25.000 copie». E così fu. Il romanzo, insieme al capolavoro da cui prese le mosse, “Le avventure di Tom Sawyer”, certamente contribuì alla formulazione di una certa idea che il mondo europeo ebbe di quel mondo misterioso che stava oltre l’Atlantico agli inizi del XIX, galvanizzando l’immaginario collettivo di un’Europa ancora frastornata dai clamori della seconda rivoluzione industriale con la semplicità di una battuta di pesce sulle rive del Missouri e l’intrigo sortito intorno alla ricerca di un tesoro che quasi costa la vita dei due giovani protagonisti, Huck e Tom che, ancora oggi, sono motivo di sortita delle più fulgide fantasie escapiste della storia della letteratura moderna.