di Monica De Santis “Il Presidente della Regione Vincenzo De Luca ha avuto un colloquio con il ministro della Salute Roberto Speranza, al quale ha anticipato l’urgenza di istituire un tavolo congiunto Regione-Governo per la definizione di un Piano socio-economico a sostegno di tutte le categorie produttive (dell’industria, del commercio, dell’artigianato, del turismo, della cultura). Sarà chiesto, nel tavolo, anche l’allargamento dei congedi parentali per i genitori di minori e misure di sostegno alle strutture sanitarie private in caso di emergenza posti letto. La Regione invierà a breve una lettera alle associazioni di categoria e alle stesse Camere di Commercio che potranno far pervenire le proprie proposte da sottoporre al Governo, già nella giornata di lunedì prossimo”. E’ questa l’ultima nota, di una giornata, quella di ieri decisamente calda in Campania. Una giornata iniziata con le proteste dei ristoratori salernitane, dopo quelle dei napoletani fatte giovedì. E mentre i ristoratori protestavano sotto Palazzo di Città, il governatore sui social annuncia che… “i dati attuali sul contagio rendono inefficace ogni tipo di provvedimento parziale. È necessario chiudere tutto, fatte salve le categorie che producono e movimentano beni essenziali (industria, agricoltura, edilizia, agro-alimentare, trasporti). È indispensabile bloccare la mobilità tra regioni e intercomunale. Non si vede francamente quale efficacia possano avere in questo contesto misure limitate. In ogni caso la Campania si muoverà in questa direzione a brevissimo”. Tra i manifestanti e quanti leggono il post scatta la paura e l’ansia per l’imminente lockdown. Alle 16 tutti collegati su facebook per ascoltare nuovamente il governatore, stavolta in diretta, nel suo consueto appuntamento settimanale con i suoi concittadini. Ed è durante questa ennesima diretta sociale che De Luca ribadisce il lockdown regionale. “Siamo a un passo dalla tragedia – avverte – ora l’unica priorita’ sono le vite delle nostre famiglie, il resto passa in secondo piano. Non voglio vedere le bare sui camion militari”, avverte evocando l’immagine simbolo della tragedia di Bergamo. L’ordinanza di chiusura sarà firmata tra domani e domenica. Nessuna struttura sanitaria potrebbe ricostruire la catena di contagi per migliaia di persone ogni giorno. La programmazione ci consente ancora di reggere ma con questi numeri non c’è nessun sistema aospedaliero al mondo in grado di reggere l’onda d’urto. Oggi lo facciamo grazie al sacrificio di migliaia di medici e personale sanitario ma nel giro di pochi giorni rischiamo di avere le terapie intensive intasate”. Il governatore ipotizza una chiusura della Campania per 30-40 giorni, “poi si vedra’”: “Meglio chiudere ora, in un periodo in cui anche le attività commerciali non sono particolarmente floride, e sperare in riaperture per Natale. La discussione non è più se chiudere o meno, ma come aiutare le categorie colpite”, E sulla scuola De Luca snocciola i dati: nelle due settimane dopo la ripresa delle lezioni, il contagio della popolazione complessiva è aumentato di tre volte, quello della fascia d’eta’ fino a 18 anni di ben nove volte. “Quale genitore degno di questo nome manderebbe serenamente i figli a scuola, con numeri del genere?”. E’ subito dopo la diretta facebook di De Luca una cinquantina di persone che ha bloccato con auto e moto gli ingressi autostradali dell’A3 Napoli-Pompei-Salerno all’altezza di Portici. Il blocco, seguito dal suonare incessante di clacson, è scattato per protestare contro il lockdown annunciato.
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