Portarono via 13mila euro ad un commerciante: in tre in manette - Le Cronache
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Portarono via 13mila euro ad un commerciante: in tre in manette

Portarono via 13mila euro  ad un commerciante: in tre in manette

di Pina Ferro

Rapina aggravata, simulazione di reato, porto abusivo di arma comune da sparo e ricettazione. Sono i reati di cui devono rispondere a vario titolo tre persone, arrestate, ieri mattina tra Nocera Inferiore e Pagani dai carabinieri del reparto territoriale, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Nocera Inferiore, Gustavo Danise. Le manette sono scattate ai polsi di: Raffaele Rossi, 22 anni di Pagani; Sandro Scarpati 40 anni di Nocera Inferiore e Mario Rossi, 30 anni di Pagani. La richiesta di custodia cautelare è stata chiesta dal magistrato titolare del fascicolo investigativo a conclusione di un’indagine dei carabinieri avviata a seguito di una rapina avvenuta a San Valentino Torio lo scorso 2 dicembre ai danni di A.F. un commerciante 72enne di ortofrutta. L’uomo, in pieno giorno, nei pressi di una banca dove stava per andare a versare del denaro contante, era stato costretto da due persone con il volto coperto e armate di pistola a consegnare l’incasso di 13.000 euro. Poco dopo la denuncia, in un parcheggio di San Marzano sul Sarno fu trovata una vettura a noleggio con targhe alterate, poi risultata essere quella utilizzata dai rapinatori nella fuga. Gli accertamenti su quell’auto portarono poi, anche attraverso l’escussione di testimoni e l’acquisizione di immagini da impianti di videosorveglianza, a individuare fotograficamente i componenti della banda; all’inchiesta hanno contribuito anche intercettazioni telefoniche che hanno portato alla misura restrittiva. Indagato un quarto uomo che sarebbe responsabile del noleggio dell’auto utilizzata dai tre arrestati, che poi ne ha denunciato falsamente il furto. Prima di mettere a segno il colpo, la vittima era stata seguita dal mercato ortofrutticolo di Nocera-Pagani fino all’istituto di credito in cui avrebbe versato il denaro; i rapinatori si sono anche serviti anche di una abitazione di San Marzano sul Sarno, all’insaputa del proprietario, per cambiarsi indumenti nel tentativo di allontanare possibili eventualità di una identificazione. Ad uno dei tre, l’ordinanza è stata notificata nel carcere di Salerno dove è detenuto per altri reati. Gli altri due sono stati associati alla casa circondariale di Salerno al termine dell’espletamento delle formalità di rito e dove saranno interrogati nelle prossime ore.Le indagini sono ancora in corso e potrebbero avere ulteriori sviluppi.

L’Audi A4 Sw noleggiata con il reddito di cittadinanza

Erano le Il.45 dello scorso 2 dicembre quando A.F.. viene rapinato della somma di 13mila euro corrispondente al ricavo relativo alla sua attività commerciale. La rapina si consuma nei pressi della filiale della Banca di Credito Popolare di San Valentino Torio. Ai carabinieri la vittima, in sede di denuncia, racconta che ad entrare in azione erano stati più soggetti con volto travisato e armati di pistola. Un testione riferì ai carabinieri quanto era riuscito a vedere dal balcone della sua abitazione. L’uomo era stato indotto ad affacciarsi da alcune urla che arrivavano dalla strada. Il testimone riferì anche di aver visto i malviventi a bordo di una Audi A4 SW della quale era riuscito a memorizzare la targa. Poco dopo l’automobile fu ritrovata in un parcheggio di San Marzano sul Sarno. L’auto recava una targa contraffatta che nascondeva quella reale come poi dimostreranno i documenti rinvenuti nell’abitacolo insieme a all’interno dell’autovettura anche un passamontagna di colore nero, una pashmina a quadri bianchi, blu e neri. Successivamente che la targa contraffatta apparteneva ad una Fiat Punto che era stata oggetto di furto commesso ad Angri nello scorso agosto. Dai controlli emerse che l’autovettura era era di proprietà della società “Milion’s Multiservice”, società cooperativa attiva nel settore del noleggio con sede a Castel San Giorgio. L’auto era stata noleggiata da un soggetto non raggiunto da ordinanza, il quale disse che doveva effettuare un viaggio. Il noleggio fu pagato con una carta postepay predisposta per l’accredito del reddito di cittadinanza e intestata ad una donna, ovvero alla compagna di Mario Rossi. . Insieme a costui vi erano altri soggetti successivamente identificati, tra cui Mario Rossi.

Mario Rossi pianifica il colpo ma non ne prende parte in quanto ristretto agli arresti domiciliari

Ad ideare il colpo sarebbe stato Mario Rossi il quale non vi avrebbe partecipato materialmente in quanto ristretto al regime degli arresti domiciliari. Deputati mettere a segno la rapina erano il fratelloRaffaele e con Sandro Scarpati. Il “colpo” è stato pianificato nei minimi dettagli: gli indagati avevano evidentemente delle “fonti confidenziali” alI’interno del mercato ortofrutticolo di Pagani, dai quali sono venuti a conoscenza delle abitudini e gli spostamenti quotidiani della della vittima. Individuata la vittima “migliore” da colpire – dal momento che era in possesso di un quantitativo di denaro liquido notevole e significativo , i tre coindagati hanno ideato di compiere il colpo con un’autovettura da noleggiare a nome di un terzo che non destasse sospetti e soprattutto per celare la propria responsabilità. Dopo il compimento del fatto, i tre uomini, che nei giorni precedenti avevano avuto continui contatti telefonici per pianificare il colpo, improvvisamente spengono i telefoni cellulari. Nel pianificare e mettere a segno il colpo sono stati commessi tanti piccoli errori che gli investigatori hanno utilizzato per la loro identificazione: hanno pagato il noleggio con una carta postepay – reddito di cittadinanza dal cui numero era possibile risalire all’intestatario, Rossi si è recato insieme a colui che ha noleggiato la vettura presso la “Milion’s Multiservice” per cui è stato identificato facilmente. Prima del colpo il gps della vettura ha rilevato che la stessa si è fermata sotto l’abitazione di Rossi. E ancora, dopo il colpo, i due esecutori si sono recati dopo il colpo nel luogo meno opportuno, ovvero presso il domicilio di una donna con la quale Raffaele Rossi non aveva buoni rapporti. La donna infatti poco dopo denuncerà “l’intrusione in casa dello stesso”.