Resto al Sud, il bando destinato ai giovani imprenditori meridionali per avviare nuove attività con l’obiettivo di rilanciare la crescita economica nel Mezzogiorno, prosegue ad evolversi.
Il finanziamento, come confermato anche dal Ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, sarà accessibile anche alle imprese che erogano servizi e ai liberi professionisti.
L’obiettivo di Resto al Sud è fermare l’emorragia di giovani meridionali verso il Nord Italia o l’estero, avviando delle attività funzionali capaci di rilanciare definitivamente l’economia al meridione creando nuove opportunità lavorative.
Grazie alle nuove modifiche possono richiedere i finanziamenti anche gli imprenditori Under 46 che desiderano presentare progetti dedicati alla fornitura di servizi direttamente sulla piattaforma di Invitalia.
Le agevolazioni sono destinate a tutte le regioni del Sud Italia: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e Campania.
Proprio la Campania risulta una delle regioni più attive nella richiesta di finanziamenti in virtù di una maggiore densità demografica e di una forte rinascita economica.
Il turismo, soprattutto quello ecosostenibile, è tra le principali attività che fanno da volano per l’imprenditoria campana, desiderosa di lanciare nuovi progetti. Anche altri settori sono però in forte ascesa come l’artigianato e l’agricoltura.
I giovani imprenditori campani che vogliono accedere al finanziamento e conoscere i dettagli del bando Resto al Sud possono richiedere l’assistenza di realtà come Contributi PMI.
Si tratta di un team di professionisti che si occupa di finanziamenti alle imprese ed offre consulenza per i contributi all’imprenditoria giovanile.
Prima di presentare la richiesta di finanziamento bisogna però assicurarsi di rispettare determinati requisiti.
I richiedenti devono essere residenti nelle regioni indicate dal bando, oppure trasferirsi entro 60 giorni dopo l’approvazione della domanda di finanziamento.
Gli imprenditori che fanno domanda non devono aver usufruito di altri finanziamenti a favore dell’imprenditorialità negli ultimi 3 anni, né essere titolari di attività alla data del 21 giugno 2017.
Infine chi beneficerà delle sovvenzioni non deve avere un contratto a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento.
Per quanto riguarda le cifre del finanziamento ogni richiedente può accedere fino ad un massimo di 50.000 euro. Il 35% dell’agevolazione è a fondo perduto, mentre il restante 65% viene finanziato da una banca che ha aderito alla convezione tra ABI e Invitalia.
L’importo deve essere rimborsato entro 8 anni a tasso zero ed è richiesto il pagamento della prima rata dopo 2 anni dal ricevimento dei fondi.
Una società composta da più persone può invece richiedere un finanziamento di 50.000 euro per ogni socio, per un tetto massimo complessivo di 200.000 euro.
Il finanziamento può essere elargito anche alle imprese non ancora costituite, purché lo siano entro 60 giorni dalla risposta favorevole alla domanda.