Soppresso il Frecciarossa delle 5.20: Di Giorgio: «Scelta scellerata» - Le Cronache
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Soppresso il Frecciarossa delle 5.20: Di Giorgio: «Scelta scellerata»

Soppresso il Frecciarossa delle 5.20: Di Giorgio: «Scelta scellerata»

di Erika Noschese

Pendolari sul piede di guerra per la soppressione del Freccia Rossa che, alle 5.20, parte dalla stazione di Salerno per raggiungere Roma. Ferrovie dello Stato avrebbe infatti deciso di cancellare la tratta in questione a causa di un erroneo calcolo relativo al numero dei viaggiatori. Sempre più spesso, infatti, piuttosto che Napoli/Afragola, gli utenti che quotidianamente usufruiscono del treno, digitano Napoli stazione centrale. A scrivere una lunga lettera, indirizzata al presidente della Regione Campania De Luca, al presidente della commissione regionale Trasporti Luca Cascone, ai sindaci di Salerno e Napoli – rispettivamente Vincenzo Napoli e Luigi De Magistris – a Ferrovie dello Stato e a Trenitalia la salernitana Maria Rosa Di Giorgio: “Scelte irrazionali made in Italy – si legge nella lettera – Siamo noi, quelli del treno delle 5:20. Quel ‘convoglio’ che ogni mattina, prima ancora delle luci dell’alba, apre le porte a centinaia di lavoratori di sangue salernitano e partenopeo che approda a Roma per svolgere il proprio lavoro”. Intanto, i pendolari che quotidianamente usufruiscono della tratta in questione hanno già avviato una raccolta firme e dato vita ad un comitato che avrà l’obiettivo di portare avanti la battaglia. Treno, quello delle 5.20, affollato a causa dell’elevato numero di persone che si recano presso la capitale soprattutto per questioni lavorative. La corsa in fase di soppressione, tra le altre cose, impiega circa un’ora e mezza per raggiungere Roma. Stessa sorte toccherebbe al Freccia Argento delle 17.28 (Roma-Reggio Calabria) che dovrebbe presto essere cancellata. A sostituzione della corsa mattutina ci sarebbe il treno delle 5.38 che impiega però circa due ore, senza contare il ritardo inevitabile in cui incapperebbe a Napoli centrale dove il numero dei pendolari è assolutamente maggiore. Così facendo, notevoli sarebbero le ripercussioni soprattutto per i lavoratori. «Io arriverei a lavoro alle 9 e questo ritardo non mi permetterebbe di portare a termine le ore lavorative totali», ha dichiarato la Di Giorgio che nella lettera scrive: “Siamo quelli che i conti li hanno fatti bene: si sacrificano, viaggiano per un tempo quasi pari alla durata della giornata lavorativa pur di respirare l’aria di Napoli, ammirare i riflessi del mare di Salerno; pur di tornare a casa, la propria, che non sia una fredda stanza presa in affitto accanto al luogo di lavoro; pur di dormire per poche ore abbracciati a un figlio che preferisce vederti solo di sera piuttosto che accompagnarti al treno la domenica per riabbracciarti il sabato successivo». Da qui la richiesta di aiuto alle istituzioni affinché intervengano per evitare la soppressione di un treno che ogni mattina accoglie e “porta verso la capitale” numerosi pendolari, costretti a lavorare fuori città.

Sindacati sul piede di guerra Santoro: «Non resteremo a guardare immobili»

Un impegno congiunto, urgente e determinante affinchè questo disagio venga risolto. E’ la richiesta che i segretari general della Filt Cgil e Cgil Salerno, rispettivamente Gerardo Arpino e Arturo Sessa hanno inoltrato ai ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti, dell’Economia e delle Finanze, per il Sud e la Coesione territoriale, al presidente della commissione regionale Trasporti Cascone, al governatore De Luca e al gruppo Ferrovie dello Stato dopo la scelta di quest’ultima di apportare modifiche orarie – a partire dal prossimo 15 dicembre – al Frecciarossa 9606, treno con partenza prevista per le ore 5.20 da Salerno e diretto a Roma Termini. Tale modifica farebbe slittare la partenza, posticipandola alle ore 5:38, con inevitabili ripercussioni anche sulle coincidenze del trasporto regionale. «Queste modifiche, ci lasciano terribilmente perplessi rispetto alle grandi difficoltà che provocheranno, non solo ai pendolari, che pur di lavorare e non abbandonare le loro famiglie viaggiano tutti i giorni, ma anche alle centinaia di utenti che usufruiscono di tale sevizio», dichiarano i sindacalisti che chiedono, dunque, un impegno congiunto, urgente e determinante affinchè questo disagio venga risolto. Parlerà, quest’oggi, con i vertici di Fs, il consigliere provinciale Dante Santoro «per evitare la soppressione di un treno vitale per gente che non chiede altro di poter essere messa in condizione di raggiungere il luogo di lavoro – ha dichiarato Santoro – Inoltre farò gioco di squadra con il sindaco di Napoli de Magistris e tutte le istituzioni sensibili al tema per dimostrare che non resteremo a guardare immobili eventuali scelte dannose per le nostre comunità».