SALERNO – “Il nuovo Palazzetto dello Sport di Salerno sta sorgendo nei pressi dello Stadio Arechi, in un’area della città destinata a diventare un vero e proprio parco sportivo, in prossimità dell’ampio fronte di mare del litorale cittadino. La zona è già servita da ampi parcheggi ed è ben collegata alla rete autostradale, grazie al vicinissimo raccordo della tangenziale. La struttura è progettata dall’architetto Tobia Scarpa, autore di numerosi impianti di rilievo internazionale realizzati in tutta Europa. L’opera risponde anzitutto all’antica aspirazione della città di Salerno di dotarsi di una struttura innovativa per la pratica degli sport del panorama olimpico e dei cosiddetti sport minori quali basket, pallavolo, pallamano, hockey su pista, equitazione indoor, atletica, scherma, arti marziali”. Questo un estratto della scheda relativa al palasport pubblicata dal Comune di Salerno. Da quanti anni, però, è lì su carta si è perso davvero il conto. Una delle più grandi incompiute di Salerno è proprio quella del palazzetto dello sport. Un blocco di cemento, ormai datato, nei pressi dello stadio è quanto resta di un progetto dai costi alti e indubbiamente nato già morto. Probabilmente neppure funzionale alle esigenze della città di Salerno e delle tante realtà sportive presenti sul territorio. Da anni si parla di riprendere o modificare quel progetto, ma intanto nulla è stato fatto. Tre anni fa fu presentato il project financing per costruire la Città dello Sport. Una bella presentazione, al Comune di Salerno, alla presenza del presidente del Coni, Giovanni Malagò. Un’altra giornata di belle parole e progetti sulla carta. La situazione è rimasta praticamente identica, se non peggiorata. Complice la crisi della Salernitana,che ha portato nell’anno del centenario disamore e disaffezione, Salerno sta riscoprendo gli altri sport. Se la Jomi Salerno al terzo scudetto consecutivo ha risolto in maniera autonoma i problemi di impiantistica, diversa è la situazione del basket. La passione che era solo sopita per questo sport è riesplosa grazie alle vittorie della Virts Arechi. Una scommessa vinta dal presidente Renzullo che da Sarno l’anno scorso ha portato la squadra in città, portandola adesso ad un passo dalla serie A2. nel corso della gara di domenica i tifosi della Virtus Arechi hanno esposto uno striscione davvero eloquente in tema di Palasport. Purrtroppo in caso di promozione in serie A2, il PalaSilvestri non è omologato per ospitare le partite. Renzullo aveva provato a risolvere il problema autonomamente, individuando un’area sui cui costruire, a proprie spese, un nuovo palazzetto. Non è stato possibile e il problema resta. Come resta per la pallavolo. Quest’anno per una partita della Polisportiva Salerno Guiscards, il derby decisivo per i play off contro Cava, nella vecchia Senatore c’erano oltre 300 spettatori, assiepati come meglio potevano. Numeri importanti. A Salerno non c’è solo il calcio ed anche il treno delle Universiadi non è stato sfruttato in tal senso. Ci sarebbero delle aree, anche in centro da poter utilizzare. non serve un palazzetto da 10mila posti, utile più ai concerti che allo sport. bastano impianti polifunzionali, dai costi di gestione non alti, che possano ospitare anche 2000 persone ma che siano omologabili per gare anche di serie A. Ad Agropoli, giusto per fare un esempio, ci sono riusciti in pochissimo tempo. Si vede che, in fin dei conti, non è poi così difficile. E’ semplicemente una questione di volontà. Che a Salerno purtroppo non c’è mai stata.
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