Per il concepito il “riconoscimento della perfetta umanita’”. Per le donne “valide alternative all’aborto”. Per le famiglie la tutela, in primis se “in difficolta’ economiche” e “numerose”. Per i bambini il diritto di avere “una mamma ed un papa’” e un’educazione che “non metta in discussione la loro identita’ sessuale biologica e non li induca a una sessualizzazione precoce”. Ma soprattutto contrastare la “pratica dell’utero in affitto” con “una rogatoria internazionale” e “l’inverno demografico” con leggi per incentivare la natalita’. Sono queste le principali richieste che vengono dalla tre giorni del Convegno Mondiale delle Famiglie sintetizzate in quella che gli organizzatori dell’evento hanno chiamato in modo quasi solenne “Dichiarazione di Verona” e la cui adozione, hanno spiegato, e’ avvenuta “per acclamazione” a chiusura della manifestazione. I promotori rivendicano di aver ribadito “i valori previsti dalla Costituzione” e di essere tornati, dopo il Family Day, a rilanciare il proprio ruolo “per il bene comune” sollecitando le istituzioni “ad un’attenzione che non sempre e’ stata all’altezza”. Questo perche’, è la motivazione, “non ci sono solo i diritti a senso unico, ma i diritti di tutti, soprattutto quelli dei piu’ deboli”. Perche’ ammoniscono: “La vera forza non si misura da chi hai sconfitto, ma da cosa hai protetto”. Tra le “esplicite e concrete” richieste contenute nel documento – di due pagine – si sottolinea “l’urgenza della tutela dei diritti delle donne, dal ricevere valide alternative all’aborto, alla protezione dallo sfruttamento sessuale e dalla pornografia, alla parita’ di trattamento salariale, fino alla conciliazione tra lavoro e maternita’” attraverso piu’ lunghi congedi parentali e per chi lo desidera flessibilita’, part time o telelavoro. “Le madri che scelgano di dedicarsi esclusivamente ai figli e alla famiglia – aggiunge la ‘Dichiarazione’ – andrebbero tutelate con una remunerazione adeguata per il lavoro casalingo, laddove lo stipendio del coniuge non sia sufficiente per un’esistenza libera e dignitosa”. Il documento approvato contiene anche, spiegano gli organizzatori, “una domanda forte”, ma senza risposta, emersa dal tavolo sulla demografia: “Perche’ la Ue prevede fondi salvastati che, nella pratica sono salva-banche e non istituisce un fondo salva-famiglie”?. La “Dichiarazione di Verona”, infine, chiede un “radicale contrasto” “alla legalizzazione di ogni tipo di droga” e la difesa del diritto dei genitori alla liberta’ di scelta educativa per i propri figli soprattutto della “sfera sessuale e l’affettivita’”. Dopo la marea ‘arcobaleno’ per le strade di Verona oeri è stata la volta della marcia ‘azzurra’ dei sostenitori del World Families of Congress, con canti e scritte pro FAMIGLIA tradizionale, inni alla vita e simboli cattolici. Il corteo, guidato dai promotori dell’evento, tra cui Antonio Brandi e Jacopo Coghe, e’ partito da piazza Bra e ha fatto un giro del centro storico della citta’ per poi tornare al punto di partenza, dove e’ stato allestito un palco per gli interventi.A sfilare per le strade, anche Massimo Gandolfini, al centro di un caso per la presenza della figlia Maria alla contro-manifestazione, a fianco di un’altra figlia, Loretta. “Siamo 50mila- ha annunciato Coghe-persone, e non tesserati, che sono a venute a Verona a spese proprie, spinte dalla voglia di farsi sentire. Ora occorre dare voce alle istanze. È solo l’inizio di una presenza attiva che si fara’ sentire”. Proprio a tale riguardo Pro Vita Onlus e Generazione FAMIGLIA hanno annunciato la loro fusione in un unica realta’, Pro vita & FAMIGLIA. Brandi ha dichiarato: “Il Congresso delle Famiglie meglio di cosi’ non poteva andare”
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