di Peppe Rinaldi
Il sindaco Cariello è un duro. Se ne infischia delle polemiche e tira dritto per la sua strada. Fa bene, purché ne sopporti le conseguenze, essendo primo cittadino è anche primo destinatario delle attenzioni altrui. Allora: il 26 ottobre scorso questo giornale pubblicò un articolo nel quale si raccontava del piccolo/grande conflitto di interessi che gravitava attorno ai membri del suo staff e l’attività amministrativa propriamente detta. Cioè: non solo i collaboratori venivano pagati per il fondamentale servizio prestato ma altro danaro arrivava loro seguendo traiettorie diverse. Apparentemente, e forse pure sostanzialmente, nulla di illegale: concretamente, un modo come un altro per donare qualche altro spicciolo, la vera specialità del nostro “Cannavacciello” (legenda: crasi tra i nomi Cariello e Cannavacciuolo, celeberrimo cuoco televisivo che in comune col sindaco di Eboli ha il modo di parlare). Nel vecchio articolo facemmo riferimento a tre associazioni/società all’interno delle quali comparivano gli stessi nomi dei suoi attaché, ora con funzioni dirette, ora con funzioni amministrativo-societarie. I soggetti interessati era le associazioni “Jevule vic vic” “Weboli” e “I briganti dell’Ermice”. Per chi abbia interesse ad approfondire il tema nei suoi risvolti “privati” rimandiamo alla rassegna stampa del 26 ottobre. Scoppiò un piccolo finimondo, il tam tam partì inesorabile, dalla maggioranza ci giunsero plausi (“Noi non possiamo parlare ma il clima che si respira in municipio a causa proprio di questi collaboratori è divenuto troppo velenoso” ci riferirono), qualcuno provò addirittura a stracciarsi le vesti, qualche altro si lasciò andare a piccoli rutti presto sfiatati. Dall’opposizione partì invece una richiesta di chiarimenti da ottenersi nel consiglio comunale successivo, cosa che non avvenne per un provvidenziale guasto all’impianto tecnico dell’assemblea. Riproveranno, pare, domani. Bene, allora sappiano gli interessati che mentre tutto ciò avveniva, l’11 dicembre scorso (Registro Settore Politiche sociali e culturali n.548) il sindaco ha ordinato agli impiegati comunali di deliberare un’altra erogazione di danaro in favore di una delle “società” da noi descritte ad ottobre. Si tratta della “Nettare”, società di Bellizzi incaricata della campagna pubblicitaria del Natale 2018. Così com’era avvenuto per quelli del 20162017. Poca roba, intorno ai 1,500 euro ma –come si dice?è il merito che conta non la forma. Se, poi, la composizione societaria di “Nettare” sia mutata questo non ci è stato possibile verificarlo in tempo utile: ma, anche qui, cambiamento o meno, il concetto è lo stesso, almeno per chi voglia intendere. Soldi: un po’ di qua, un po’ di là. E nessuno s’offenda.