Stato d’agitazione indetto dagli studenti dell’istituto “Virtuoso” di Salerno. Davanti l’ingresso della scuola sita in via Calenda si sono ritrovati centinaia di ragazzi per protestare per i diversi problemi che, a detta loro, attanagliano le tre sedi alberghiere. Non uno sciopero, come precisano gli alunni, bensì un momento d’incontro per ottenere un colloquio con il preside Gianfranco Casaburi. «Il nostro obiettivo principale è riuscire ad avere un incontro con il preside per parlare dei nostri problemi rispetto all’istituto. Le criticità che incontriamo quotidianamente hanno diversa natura: strutturale, scolastica ed informativa» A parlare è Antonio Galdi, portavoce degli studenti. «Il “ Virtuoso” si compone di tre sedi, è molto difficile avere un colloquio con Casaburi con tutti i rappresentanti delle diverse sedi. Stamattina con questa manifestazione, per la prima volta dopo anni- sottolinea Galdi – ci vede uniti e compatti tutti come fossimo una sola persona, una sola entità, che si muove per agire». Questo l’intento degli alunni riunitisi ieri davanti l’istituto. «Vogliamo far capire al preside che siamo un solo corpo studentesco. Combatteremo per i nostri diritti, il che significa che non ci fermeremo. Il colloquio con il preside andrà avanti in maniera legale, senza sit-in ma continuando con lo stato d’agitazione. Abbiamo deciso di non scioperare – precisa Galdi – ritarderemo solamente l’ingresso ma le lezioni si terranno ugualmente». Alla fine dell’incontro all’esterno dell’istituto tutti ogni alunno si è successivamente diretto presso la propria sede. Per quanto riguarda il provvedimento minacciato da Casaburi, ovvero la sospensione di un giorno con obbligo di frequenza, Galdi dichiara: «Non avendo ancora un libretto per le giustifiche unitario per tutta la scuola, la sospensione sarà congelata per 14 giorni, spostando dal 22 al 29 l’ultimo giorno utile per la giustifica da parte dei genitori. In questo lasso di tempo potremmo essere giustificati tramite un foglio, concesso dalla scuola, accompagnato dalla fotocopia del documento d’identità del genitore».
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