di Marta Naddei La terra bruciata che Mauro Maccauro ha fatto attorno a sé non poteva passare inosservata. Ad accorgersene anche uno che di Confindustria e rapporti tra associazioni se ne intende: Augusto Strianese. Troppo poco piena la platea del teatro Verdi in occasione dell’assemblea pubblica di Confindustria, troppe le assenze eccellenti. Niente associazioni di categoria né istituzioni. I forfait di Guido Arzano, Alfonso Cantarella, Antonio Iannone, Vincenzo De Luca e Flavio Zanonato, hanno posto qualche interrogativo su ciò che sta accadendo nell’ambiente confindustriale e nei suoi immediati pressi. Dunque, quanto accaduto martedì non ìè sfuggito ad Augusto Strianese che, negli anni scorsi, ha ricoperto la carica di presidente sia di Confindustria che della Camera di Commercio. Suo fu, nell’ormai lontano 2007, l’ultimo intervento di un rappresentante dell’Ente camerale ad una assemblea degli industriali salernitani. «Evidentemente – commenta il past president – queste assenze, preoccupanti, sono state dettate dal fatto che le associazioni e le istituzioni invitate non hanno particolarmente apprezzato la gestione che Mauro Maccauro sta portando avanti, non riconoscendo in Confindustria un interlocutore accessibile». Quello che Strianese individua, in particolare, è una sorta di eccessivo “egocentrismo” da parte dell’attuale presidente degli industriali salernitani e che avrebbe indispettito, non poco, gli altri enti del territorio. «Mi viene in mente – commenta Strianese – quanto accaduto all’ingresso di Maccauro in Giunta camerale. Alla morte del compianto Sossio Pezzullo (che occupava un posto nella giunta dell’ente di via Roma), in Confindustria non si è proceduto ad individuare un nome, ma si è andati dritti su quello di Mauro Maccauro. Una sorta di autoimposizione che in Camera di Commercio non è piaciuta. Non ci si può comportare in un certo modo con gli altri e poi pretendere la loro collaborazione». L’ex numero uno di via Madonna di Fatima e via Roma ha ben chiaro anche quello che potrebbe essere il futuro: «Ha fatto terra bruciata attorno a sé con associazioni ed istituzioni; il rischio è che entro breve, continuando su questa strada, anche all’interno della stessa associazione degli industriali ci saranno dei malumori. E’ il caso che tragga le sue conclusioni su quanto accaduto». Intanto, si fanno sempre più insistenti le ipotesi di una volontà di Maccauro di tentare la discesa in campo politico: lo sguardo, infatti, sarebbe tutto rivolto al 2015, anno in cui si terranno le elezioni regionali, per le quali il presidente starebbe preparando il terreno.
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